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Daily Sadhana del 18 Ottobre 2025
L’istruzione e la ricchezza sono buone di per sé, ma quando vengono impiegate in modo improprio, diventano dannose. La responsabilità ricade nella condotta delle persone coinvolte. L’umanità consiste nel condurre una vita libera dall’egoismo e dal desiderio egoistico.
— Sri Sathya Sai Baba, 01 Ottobre 1995
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Pensiero del Giorno del 18 Ottobre 2025
In questo mondo la parola ha un valore superiore alla banconota. Nell’antichità, le persone attribuivano un’importanza immensa alla parola. Con l’aiuto della parola, riuscivano a diventare ricchi e prosperi; potevano persino conquistare regni. L’uomo diventa virtuoso solo quando la sua parola è buona; diventa malvagio quando la sua parola è cattiva.
La parola promuove l’amicizia. Può anche creare differenze tra amici. La parola favorisce l’affinità tra i parenti. Può anche generare discordia. Gli effetti della parola non si esauriscono soltanto alle questioni effimere e mondane; la parola influisce anche sul nostro progresso spirituale. La parola può perfino causare la morte. La parola può anche salvare la vita di una persona. La parola dolce vi procura rinomanza e celebrità.
Poiché oggi l’uomo ha perso la dolcezza nel parlare e l’amabilità del carattere, è sottoposto a innumerevoli prove e sofferenze. Ecco perché ripeto agli studenti di tanto in tanto: “non potete sempre accontentare tutti, ma potete sempre parlare con gentilezza“. Quando la conversazione è buona, l’uomo diventa un eroe. Al contrario, se la parola non è buona, l’uomo diventa uno zero.
— Discorso Divino del 26 Aprile 1999
Una fragranza cosparsa sul corpo può piacere alla compagnia che ci circonda, ma i buoni pensieri ed una conversazione amabile piacerà di più e per un tempo maggiore.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 17 Ottobre 2025
Ognuno dovrebbe manifestare la propria divina essenza quale scintilla del Divino. Il nascere come essere umano è il risultato di azioni meritorie compiute in molte vite. L’uomo deve condurre una vita esemplare.
— Sri Sathya Sai Baba, 01 Ottobre 1995
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Pensiero del Giorno del 17 Ottobre 2025
Qualcuno all’esterno vi sta insultando; fintantoché l’insulto rimane al di fuori della portata dei vostri organi di senso, voi non ne siete in alcun modo colpiti. Però, non appena le parole offensive raggiungono le vostre orecchie, vi infuriate e vi agitate oltre ogni controllo. Qual è la ragione del vostro turbamento?
Considerate ora un esempio opposto: qualcuno all’esterno vi sta lodando, sta esaltando le vostre ammirevoli qualità. Sinché non avrete udito le sue parole di lode, non provate alcuna gioia, né nutrite alcun sentimento di affetto verso di lui. Tuttavia, non appena le sue parole di lode raggiungono le vostre orecchie, vi rallegrate e sviluppate un grande amore per colui che le ha pronunciate.
Qual è la ragione dell’odio nel primo esempio e dell’amore nel secondo? È soltanto il contatto tra i sensi e i loro oggetti. Così diventa evidente che i sensi possono godere di pace solo quando non entrano in contatto con gli oggetti sensoriali. Oppure, si dovrebbe essere in grado di mantenere l’equanimità nonostante il contatto tra i sensi e i loro oggetti, e a prescindere dal fatto che l’esito di tale contatto sia piacevole o meno. Bisogna tuttavia riconoscere che non è né facile, né sempre possibile impedire il contatto tra i sensi e i loro oggetti. Al contrario, è possibile, mediante un certo sforzo, sviluppare un atteggiamento bilanciato.
— Summer Showers del 23 Maggio 1990
Non gonfiatevi quando venite lodati, non abbattetevi quando siete biasimati. Siate un leone spirituale, al di là di entrambi.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 16 Ottobre 2025
Essere umani significa avere armonia tra pensiero, parola e azione. La mancanza di tale armonia è causa di degradazione. Le persone dovrebbero imparare a rispettarsi reciprocamente. Il Divino dimora in ognuno.
— Sri Sathya Sai Baba, 01 Ottobre 1995
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Pensiero del Giorno del 16 Ottobre 2025
La devozione non dovrebbe essere confinata entro le quattro mura della stanza del santuario né ai pochi minuti in cui praticate Dhyana (meditazione). È una Sadhana (disciplina spirituale) a tempo pieno. La vostra devozione deve esprimersi come adorazione di ognuno, come incarnazione vivente della Divinità. Vedete Dio in ogni persona, persino in coloro che considerate vostri nemici.
Praticate quel tipo di Amore ampio e inclusivo. Come potete trarre felicità mostrando amore e reverenza a un idolo di pietra che non risponde né riflette i sentimenti? Gli esseri viventi vi restituiranno apprezzamento e gratitudine, e vi augureranno il bene. Potrete vedere la gioia crescere sui loro volti. Questo vi darà soddisfazione. Se non riuscite a educare voi stessi ad amare il vostro prossimo, come potete seguire il sentiero della dedizione a Dio?
Scoprite le difficoltà e i problemi che gravano sugli altri e aiutateli, nella misura del vostro possibile, a superarli e a condurre la loro vita in modo che non si ripresentino. Imparate a vivere con gli altri uomini; condividete le vostre gioie e i vostri dolori con gli altri; siate tolleranti, non autoritari.
— Discorso Divino del 16 Marzo 1973
Sebbene il servizio all’umanità sia sacro, a meno che non sia immerso nel più grande ideale della Divinità, gli uomini non ne trarranno beneficio, per quanto grande sia il servizio.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 15 Ottobre 2025
La Verità è una (Ekam Sath). L’unità è Verità. L’unità è Divinità. Dio non è separato da voi. Dio è manifesto in voi. Sfortunatamente, voi avete dimenticato questa verità. Se dimenticate la vostra stessa natura, questo equivale a dimenticare ogni altra cosa. Non dimenticate mai la vostra realtà.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Ottobre 2004
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Pensiero del Giorno del 15 Ottobre 2025
Se indagate in modo approfondito scoprirete che in questo mondo la stessa cosa assume diversi nomi e forme, ed è utilizzata in molteplici modi. Il seme è uno e da esso emergono il tronco, i rami, i rametti, le foglie, i fiori e i frutti dell’albero. Tutti questi hanno nomi e forme differenti e sono impiegati in modi diversi.
Ekoham Bahusyam – l’Uno ha voluto diventare i molti. Benché Dio sia uno, Egli assume molti nomi e forme. Qui, occorre indagare sui due tipi di cause: una è la Nimitta Karana (causa strumentale) e l’altra è la Upadana Karana (causa materiale). Per un vaso, il vasaio è Nimitta Karana, mentre la creta è la Upadana Karana. I vasi possono rompersi e perdere la loro forma, tuttavia la creta rimane immutabile. Dalla stessa creta, il vasaio crea tipi diversi di vasi. Anche se i vasi si rompono, la creta non subisce alcun cambiamento.
Potete trasformare gli ornamenti in nomi e forme diversi, l’oro rimane lo stesso. Dio, che è la Upadana Karana dell’universo, assume anche il ruolo di Nimitta Karana, il Creatore, e crea oggetti ed esseri con differenti nomi e forme!
— Discorso Divino del 06 Settembre 1996
Se comprendete il Creatore potete conoscere facilmente tutto sulla creazione.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 14 Ottobre 2025
La realtà non si trova in qualche luogo lontano. Essa è dentro di voi. La vostra stessa natura è realtà. Come potete realizzare questa verità? Solo coltivando un Amore puro, altruistico e divino.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Ottobre 2004
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Pensiero del Giorno del 14 Ottobre 2025
Chi è Manava (uomo)? Manava è colui che possiede Manas (mente). Cosa si intende per mente? La mente è semplicemente un insieme di pensieri e desideri. L’uomo diventa un autentico essere umano quando tutti i pensieri sono vincolati alla Verità. L’umanità si manifesta in una tale persona come buona e nobile condotta.
Oggi, i pensieri veritieri sono assenti in modo evidente. Se affolliamo le nostre vite di pensieri basati sulla falsità, allora l’intero mondo sarà colmo di menzogna. Pertanto, eliminate tutte le cattive qualità dentro di voi; sviluppate qualità buone, e sforzatevi di sperimentare la Divinità – questa è la vera sadhana (pratica spirituale). Qual è il vero significato della sadhana? Tramutare il male in bene è sadhana. A cosa serve affermare di praticare la sadhana se questo fondamentale principio non viene osservato?
Nel nome della sadhana, chiudete gli occhi e fate scorrere i grani del rosario, però la mente vaga ovunque! Questa non è sadhana! Dobbiamo espellere i pensieri cattivi, i sentimenti negativi e le tendenze malvagie, e sostituirli tutti con pensieri buoni, sentimenti nobili e abitudini sacre. Purificare il male e sostituirlo con il bene è quello di cui si occupa la sadhana.
— Summer Showers del 27 Maggio 2000
Il seva è la migliore sadhana per sopprimere la diabolica attrazione della mente verso i desideri.
Com Amore,
Baba -
Se si apprezza la vecchiaia…
La vecchiaia non è una condanna, ma una rivelazione.
— Julio Iglesias —
Ritiratosi a vita strettamente privata nella sua villa di Punta Cana (Rep. Domenicana), Julio contempla il mare, medita, ascolta musica classica, i suoi vecchi album, legge Seneca e Marco Aurelio.
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Daily Sadhana del 13 Ottobre 2025
Regolando la vostra dieta ed evitando certe cattive abitudini, potrete preservare la vostra salute. Una quantità moderata di cibo e un cibo puro (satvico) promuoveranno l’equilibrio mentale e anche la felicità fisica.
— Sri Sathya Sai Baba, 21 Settembre 1960
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Pensiero del Giorno del 13 Ottobre 2025
Le Scritture (Shruti) prescrivono che l’uomo debba guadagnare quanto basta per il proprio sostentamento mediante mezzi onesti, e impiegare il resto del proprio tempo e delle proprie capacità per il bene generale, Dharma-artha. Guadagnate artha (ricchezza) attraverso il Dharma (retta condotta). Allora, si otterrà certamente abbondante Grazia Divina.
Dritarashtra – padre dei 100 Kaurava che combatterono contro i cinque cugini Pandava, i legittimi pretendenti ad una parte del patrimonio ancestrale – non possedeva nessuno di questi due principi; eppure, aveva abbondanti ricchezze, eserciti superiori, maggiore abilità e strategia militare. Tuttavia, dovette assistere alla totale estinzione della propria dinastia e del proprio regno!
La maggior parte degli uomini, come Dritarashtra, segue la falsità e ignora la verità; accumula quello che è triviale e trascura quello che è essenziale. Non si rendono conto che la morte li segue silenziosamente; non notano la rapidità con cui passa il tempo; non sanno quanto sia preziosa l’opportunità che il corpo umano, l’intelletto, la società e l’eredità che questa ha accumulato per lui, gli hanno concesso, qui e ora! Non sono consapevoli che la stessa scintilla di Divinità che illumina ogni loro pensiero, parola e azione, sta animando anche ogni altro essere nell’Universo!
— Discorso Divino del 24 Marzo 1973
La ricchezza guadagnata calpestando la moralità non ha più valore del fango! Una tale ricchezza non può durare né concedere felicità.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 12 Ottobre 2025
Il Divino è onnipresente ed è presente in ognuno e in ogni oggetto. Questa verità deve essere realizzata attraverso il messaggio espresso dall’inspirazione e dall’espirazione che avvengono in ogni persona 21.600 volte al giorno. Ogni atto del respirare proclama il messaggio: Sohum – Io sono Lui. Con ogni respiro, il messaggio viene rivelato: “Io sono Dio“. Realizzando questa unità, tutte le azioni dovrebbero essere compiute come un atto di dedizione al Divino. Una beatitudine senza fine può essere sperimentata in tale stato mentale!
— Sri Sathya Sai Baba, 14 Ottobre 1994
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Pensiero del Giorno del 12 Ottobre 2025
È essenziale che ogni ragazzo e ogni ragazza apprendano e pratichino i principi etici fondamentali per la fioritura della loro vera natura. Il loro primo dovere è riconoscere la divinità presente in ciascuno di loro. Nei tempi antichi, gli studenti erano soliti pregare la Dea della conoscenza, Saraswati, affinché li rendesse buoni, veritieri e di bell’aspetto. Bello è chi fa cose belle. Dove esistono verità e bontà, la bellezza è presente come naturale conseguenza.
Sono i tratti distintivi di un uomo colto la padronanza dei sensi e l’osservanza del codice di disciplina accettato. Nel pellegrinaggio della vita, l’uomo deve guidare la propria condotta secondo certi principi morali noti come Niti. Niti deriva dalla parola “nita“, che significa quello che è giusto o appropriato. Per l’uomo, la retta condotta è la via regale per raggiungere lo stato più elevato nella vita.
Quando la moralità declina in un uomo, in una società o in una nazione, quell’uomo, società o nazione va incontro alla distruzione. La perdita della moralità può persino causare la distruzione di un’intera civiltà costruita attraverso i secoli. Senza moralità, le persone periscono. La moralità è il respiro vitale dell’umanità.
— Discorso Divino del 21 Agosto 1986
Abbiate fede nella verità e siate saldi nella moralità. Non dovete temere nessuno, poiché Dio sarà al vostro fianco.
Con Amore,
Baba -
Qualcosa da cogliere e da coltivare
L’altro ieri avevo scritto un post, una sorta di chiamata alle armi contro il famigerato chat controll. Stavo per pubblicare quando è arrivata la notizia che la sua votazione, prevista per il 14 Ottobre pv, è stata rinviata a data da definire. Le giustificazioni a corredo aggiungevano menzogne alla menzogna.
Rinviare l’obiettivo non significa annullarlo. Dimostra soltanto che la voglia delle autorità europee di spiare i cittadini nella loro riservatezza è solo rimandata. Il pericolo non è debellato, si ripresenterà presto sotto nuove spoglie.
Grazie alle mobilitazioni delle piazze, ma soprattutto a quelle online, in cui gli esperti indipendenti del settore informatico che lavorano nel campo delle tecnologie e della sicurezza informatica, hanno smontato ogni punto del piano della Commissione Europea (CE). I loro “esperti” si sono dileguati, hanno evitato ogni sano confronto, evidenziando così quanto enorme e profondo sia il divario fra cittadini e stanze del potere.
La propaganda con cui la CE tentava di far gradire alle masse il chat control, salvare i bambini dalla pedopornografia online, non era in linea con i loro veri obiettivi. Esattamente come l’identità digitale e il wallet europeo che vengono promossi come facilitazioni per il cittadino, quando in realtà sono il suo cappio al collo. Accettandoli, i cittadini daranno un enorme e ingiustificato potere sulla propria vita ai governanti. Questo non è dharmico. È quello che Giovanni Evangelista preconizzò “Tenevano il numero della bestia nella mano destra“. Notoriamente, la mano destra simboleggia potere e benedizione, a seconda delle circostanze.
Un altro risultato conseguito dalle piazze e dalla mobilitazione online riguarda Gaza. Il piano di pace proposto da Trump, va detto chiaro, è un disperato tentativo di salvare sia la sua faccia di fronte all’elettorato e al dilagante malcontento degli statunitensi, sia quella di Netanyahu che ormai fatica a nascondere le crescenti proteste che riempiono anche le piazze del suo Paese di contestatori che non avvallano più le sue smanie di grandezza.
Israele non rinuncerà ai suoi piani espansionistici, proprio come la CE non abbandonerà il chat control facilmente. Con giustificazioni di facciata li mettono in pausa sinché la pressione esercitata dalle masse nei vari continenti del globo non si attenua.
In tutto questo, cosa c’è da cogliere e da coltivare?
Sotto le vesti della protesta, mossi da una stessa volontà, uniti da uno stesso slogan, “Free Palestine” – quasi una preghiera levata in coro verso l’infinito – popoli diversi, distanti geograficamente e culturalmente, ma animati dallo stesso nobile sentimento, l’amore verso la dignità e la vita di un altro popolo fratello, hanno bloccato, almeno temporaneamente, le disumane mire dell’Occidente collettivo.
Ora, proviamo ad immaginare se questa unità d’intenti fosse costante, non limitata ai soli momenti avversi, bensì attuata regolarmente proprio come il sole risplende anche nelle giornate di pioggia. Cosa accadrebbe in questo nostro pianeta e quale positivo impatto avrebbe nelle nostre vite?
È davvero qualcosa da cogliere e da coltivare. Milioni e milioni di persone, probabilmente senza saperlo, hanno colto l’essenza degli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba, l’Avatar della nostra era.
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Daily Sadhana del 11 Ottobre 2025
La felicità è la vera santità. La vera beatitudine risiede nel coltivare il Principio dell’Amore e nel condurre una vita di contentezza. Dovremmo essere sempre contenti. Quando non vi è contentezza, le preoccupazioni alzano la testa. Tutti i problemi sono creati dal preoccuparsi.
— Sri Sathya Sai Baba, 14 Aprile 2006
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Pensiero del Giorno del 11 Ottobre 2025
Purificate i vostri strumenti della Coscienza, dedicatevi al servizio affinché possiate indebolire le forze dell’ego, rafforzare le forze dell’unità e coltivate Japa e Dhyana (ripetizione del Nome del Signore e meditazione), affinché possiate elevarvi verso la Divinità — questi sono i passi mediante i quali potete guadagnare e stabilirvi nell’Ananda.
Impegnatevi nei vostri doveri con tutta l’intelligenza e la devozione di cui siete capaci; ma compite i vostri doveri come se fossero atti di adorazione offerti a Dio, lasciando il frutto di tali atti alla Sua Volontà, alla Sua Grazia, alla Sua Compassione.
Non lasciatevi turbare se i risultati che vi aspettavate non si concretizzano; non aspettatevi nulla, semplicemente affidate tutto a Lui! Egli vi ha dato il tempo, lo spazio, la causa, il materiale, l’idea, l’abilità, l’opportunità, la fortuna, e voi avete fatto ben poco di vostro. Dunque, perché dovreste sentirvi come se foste voi gli artefici? Compiete il vostro dovere, come sincera Sadhana!
— Discorso Divino del 24 Marzo 1973
Trattenete tutti i vostri cattivi sentimenti e offriteMi le vostre parole dolci. Offrite a Me tutti i vostri cattivi pensieri e prendete da Me i Miei buoni pensieri.
Con Amore,
Baba -
Stiamo perdendo tempo
Si condivide, nel giorno del suo 41° compleanno, il seguente post di Pavel Durov, fondatore insieme al fratello Nikolai della piattaforma Telegram.
Tocca punti sui quali dovremmo meditare e fare la nostra parte nel difendere la Giustizia, i Valori Umani e Sociali, e la diversità, senza quale non è possibile sperimentare l’Unità.
L’Unità non è omologazione, il rendere tutti uguali e considerare fuorilegge chi esce dallo schema imposto da un altro suo simile. Ovvero, quello che stanno portando avanti oggi la maggior parte dei Governi Occidentali.
Ognuno dovrebbe fare del suo meglio, in rapporto alle proprie capacità e possibilità, per unirsi e combattere questa Guerra contro le forze del male che oggi infestano il mondo.
La spiritualità non è isolarsi o estraniarsi dal mondo, né conformarsi ad un sistema non coerente con le Sacre Scritture. Le ingiustizie vanno pubblicamente denunciate, togliendo loro ogni possibile supporto. Nessun cammino spirituale o Religione concorda con persone, organizzazioni o Governi che operano contro l’uomo, la società o Dio.
Va tenuto ben a mente che colui che omologa è contro lo sviluppo spirituale. Dio non omologa; Dio è per la pluralità, il rispetto della diversità, l’abbondanza e l’aderenza alla Legge Divina.
Geremia 17,5: Maledetto [= sia detto male di] l’uomo che confida nell’uomo, che fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal Signore.
In altre parole: guai a quell’uomo che si sottomette ad un altro uomo.
Sto per compiere 41 anni, ma non ho voglia di festeggiare.
La nostra generazione sta esaurendo il tempo per salvare Internet libero, costruito per noi dai nostri padri.
Ciò che un tempo era la promessa dello scambio libero di informazioni sta diventando lo strumento definitivo di controllo.
Paesi un tempo liberi stanno introducendo misure distopiche come le identità digitali (Regno Unito), i controlli sull’età online (Australia) e la scansione di massa dei messaggi privati (Unione Europea).
La Germania sta perseguitando chiunque osi criticare i funzionari su Internet. Il Regno Unito sta imprigionando migliaia di persone per i loro post. La Francia sta indagando penalmente i leader tecnologici che difendono la libertà e la privacy.
Un mondo oscuro e distopico si sta avvicinando rapidamente – mentre noi dormiamo. La nostra generazione rischia di passare alla storia come l’ultima ad avere delle libertà – e ad averle lasciate portare via.
Ci hanno nutriti con una menzogna.
Ci hanno fatto credere che la lotta più importante della nostra generazione fosse distruggere tutto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato: tradizione, privacy, sovranità, libero mercato e libertà di espressione.
Tradendo l’eredità dei nostri antenati, ci siamo messi su un cammino di autodistruzione – morale, intellettuale, economica e, infine, biologica.
Quindi no, oggi non festeggerò. Il tempo sta finendo per me. Il tempo sta finendo per tutti noi.
Buon Compleanno, Pavel!
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Daily Sadhana del 10 Ottobre 2025
Pregare regolarmente due volte al giorno vi donerà la forza e il coraggio, con cui si può far fronte alle malattie. La Grazia di Dio vi conferirà pace mentale, un sonno tranquillo e riposo per la mente. Sentitevi dipendere al cento per cento da Dio ed Egli si prenderà cura di voi e vi salverà da ogni danno e ferita. Quando andate a dormire, ringraziate Dio per avervi guidato e protetto durante tutta la giornata.
Sri Sathya Sai Baba, 12 Ottobre 1969
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Pensiero del Giorno del 10 Ottobre 2025
Qual è la causa dell’ira e della perdita di discernimento? È solo l’attaccamento! Sì, potete provare affetto per vostra moglie e i vostri figli. Ma mantenete tale attaccamento entro certi limiti. Non solo dovete porre un limite l’intensità al vostro attaccamento, ma anche limitarne la durata.
La vostra vita da capofamiglia dura soltanto fino all’età di cinquanta anni. A sessanta anni, dovete entrare nello stadio del Vanaprastha (la fase successiva a quella del capofamiglia). Dovete recidere i legami con moglie e figli ed essere liberi da ogni responsabilità. L’età di settanta anni è il momento della completa rinuncia (Sanyasa). Invece di coltivare un tale spirito di sacrificio, gli uomini di oggi rifiutano di rinunciare agli attaccamenti fino alla morte. Solo l’inferno può essere il risultato per queste persone.
Aiutate la vostra famiglia e gli altri nella misura del possibile. Adempite ai vostri doveri verso tutti. Ricordate che ogni persona è indipendente, governata dal proprio karma individuale. Ognuno è responsabile per sé stesso. Non coltivate l’attaccamento, che è la causa principale della sofferenza.
— Summer Showers, 25 Maggio 1995
Non attaccatevi eccessivamente al mondo: è impetuoso e in continuo rapido mutamento.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 09 Ottobre 2025
Volgete la vostra mente verso Dio; dedicatevi a Dio; scoprirete allora che la vita è un flusso continuo di beatitudine (ananda). Prendete un ventaglio e agitatelo verso di voi: proverete una sensazione di sollievo. Allo stesso modo, usate la mente come strumento e rivolgetela con vigore verso Dio: vi donerà la beatitudine della liberazione.
— Sri Sathya Sai Baba, 11 Ottobre 1970
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Pensiero del Giorno del 09 Ottobre 2025
Oggi, nel mondo, troviamo irrequietezza e agitazione, perché gli uomini hanno dimenticato la Verità. Satyam Bruyat, Priyam Bruyat, Na Bruyat Satyam Apriyam (Dite la verità, dite parole piacevoli, non dite verità sgradevoli). Solo la verità e la rettitudine possono conferire pace e prosperità al mondo.
Satyam vada; Dharmam Chara (dite la verità; praticate la rettitudine). Questo è il principio più importante della cultura indiana. Una volta che svilupperete verità e rettitudine, pace e amore seguiranno automaticamente. La rettitudine è la testa della cultura indiana e la verità i suoi i piedi. Ma, oggi, le persone hanno reciso la testa e i piedi della nostra cultura. Si aggrappano al tronco di Artha e Kama (ricchezza e desiderio). A cosa serve un semplice tronco senza testa né piedi?
Gli uomini si sforzano di proteggere il Paese. Se proteggete e praticate la verità e la rettitudine, esse a loro volta proteggeranno il Paese! Non è necessario compiere particolari sforzi per proteggere il Paese. È sufficiente proteggere la verità e la rettitudine. L’intero mondo si fonda su questi due principi.
— Discorso Divino del 14 aprile 2003
Si può intraprendere qualsiasi attività, svolgere qualsiasi lavoro o affare, ma si dovrebbe fare in modo che la verità e la rettitudine siano il filo conduttore di tutti i propri sforzi.
Con Amore,
Baba -
Il devoto e la sua occasione per avanzare
Perché si è pro o contro Gaza? Oppure a favore o contro l’Ucraina, o alle politiche russe, americane, israeliane, europee, cinesi, etc.?
Chi è nel cammino spirituale deve essere conscio delle proprie preferenze e cosa mediante esse tenta di appagare in lui; deve sapere esattamente da dove nascono e se quelle che matura e ospita sono genuine o indotte, e su quali basi le sta prendendo in considerazione.
Il ricercatore spirituale deve essere vigile, in modo da non lasciarsi trascinare né dalle circostanze esterne, né dalle emozioni, o dai tentativi esterni di creargli sensi di colpa. Vili strategie mediante le quali alcuni tentano di fare breccia nelle masse, di dirottarle dalla loro parte. Chi afferma di seguire un cammino spirituale non deve lasciarsi deragliare dal suo sentiero, né chiudersi in un bozzolo per estraniarsi dalla realtà oggettiva. L’equanimità, prerogativa del distacco, inizia da queste prime attenzioni.
Chi si lascia intaccare dal mondo esterno – con i suoi problemi, soluzioni, illusioni, speranze, etc. – non è padrone di sé stesso. Non può considerarsi nemmeno nel cammino che conduce al “conosci te stesso“.
L’emotività è il veleno dell’intelligenza, crea una falsa felicità che è foriera di futuri disagi sia fisici, che mentali. Su questo le Sacre Scritture, i Maestri e i guru sono molto chiari. Si può credere loro sulla parola, oppure dubitare. Nessuno ci impone di credere alle loro affermazioni quanto l’esperienza sulla propria pelle. Ognuno incassa o paga in relazione alla propria scelta, indipendentemente che sia indotta o accettata in modo superficiale. La fede, la coerenza, l’audacia e la determinazione devono essere coltivate interiormente e diffusi presso la collettività per sopperire alla loro assenza nei programmi scolastici Occidentali.
I saggi e i devoti più avanti nel cammino suggeriscono all’unisono di credere alle indicazioni contenute nei Testi Sacri, diversamente non ha senso parlare di devozione, o di cammino spirituale. Il devoto che ha fede nelle Sacre Scritture e scrupolosamente le segue, evita di perdere tempo; evita di concedere prezioso tempo alla sofferenza, poiché si comporta come quel forestiere che chiede indicazioni per raggiungere un certo luogo a qualcuno del posto. Non si smarrirà.
Il devoto non deve chiudersi nel suo mondo, nel suo bozzolo. Deve vivere nel mondo senza essere del mondo oggettivo. Il suo soggiorno sulla terra è finalizzato al proprio progresso spirituale, non rientra quindi nei suoi compiti cambiare il mondo. Pertanto, non si alleerà e non si piegherà a coloro che cercheranno di adattare questo mondo alle loro esigenze. Dal suo punto di vista, per raggiungere l’agognata Meta, il mondo è perfetto così com’è. Non potrebbe chiedere di meglio.
È nei suoi compiti informarsi su cosa accade anche a livello internazionale senza agitarsi, esaltarsi, o far sobbalzare la propria serenità, poiché è nei suoi doveri contribuire all’evoluzione dei suoi fratelli, astenendosi dal proselitismo. La sua politica sarà: chi coglie, coglie, chi non vuol coglie non è mia responsabilità. L’attenzione che un devoto è chiamato a riservare al suo prossimo non dovrebbe oltrepassare la metà della loro distanza.
Il devoto timoroso di Dio dire il vero con la consapevolezza che i fratelli stolti o in malafede gli daranno contro, lo derideranno, lo calunnieranno, lo isoleranno. Deve sapere che per alcuni la verità brucia più del fuoco vivo, ma grazie anche alla sua persistenza essi impareranno ad amarla. Molti di loro sono temporaneamente “ciechi“, non stupidi; presto vedranno e capiranno. Di conseguenza, non deve abbattersi, arrendersi, né arretrare; bensì tentare di indirizzare tutti verso atteggiamenti positivi e non violenti. Questo è il suo battesimo, la prova della sua solidità. È il suo esame, l’occasione per avanzare.
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Daily Sadhana del 08 Ottobre 2025
Il servizio è il percorso più facile per ottenere la Grazia Divina. Offrite servizio e riceverete l’Amore di Dio. L’Amore e il servizio sono come due ali con cui si può spiccare il volo verso livelli superiori di coscienza. Se possedete lo spirito dell’Amore e del servizio, la Grazia Divina vi seguirà come un’ombra ovunque voi siate, sia nella foresta che nel cielo, in un villaggio o nella città, in fiume o sulla cima di una montagna.
— Sri Sathya Sai Baba, 16 Ottobre 1999
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Pensiero del Giorno del 08 Ottobre 2025
Il secondo modo di sperimentare l’Ananda (il sommo grado della felicità), dopo la via Sattvica, è la via Rajasica. Nelle sue fasi iniziali, questo cammino è dolce come il nettare, ma in seguito scivola nella miseria, poiché la felicità è ottenuta attraverso i sensi dagli oggetti del mondo esterno. Il piacere si rivela presto irreale, falso ed estenuante. Una volta avviato, il processo continua senza possibilità di sosta. L’uomo diventa troppo debole per perseguire gli scopi del Dharma (Rettitudine), Artha (Prosperità), Kama (Esaudimento dei desideri) e Moksha (Liberazione), che sono stati stabiliti per lui. Il suo intelletto, la sua capacità immaginativa e la sua facoltà intuitiva — tutte vengono rese inabili. L’uomo può persino perdere la propria umanità. La cieca ricerca del piacere sensoriale oggettivo ha oggi portato proprio a questa calamità.
Infine, vi è il cammino Tamasico. Le persone che preferiscono questo stile di vita sono indifferenti ai problemi del mondo; trascorrono la vita dormendo, traendo gioia dalla dall’ignavia e nelle tenebre.
Di questi tre percorsi verso la meta dell’Ananda, l’uomo deve accettare la via Sattvica, qualunque siano le difficoltà, le perdite, la miseria, l’ansia e la fatica. Egli deve raggiungere la consapevolezza del Divino, l’esperienza della Divinità ed essere stabilito nell’Ananda.
— Discorso Divino del 05 Aprile 1981
Se si lasciano andare i propri sensi in modo sregolato, il risultato sarà dolore e non gioia.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 07 Ottobre 2025
Quando viaggiate in treno dovete solo acquistare il biglietto, salire sul treno giusto e prendere posto, lasciando il resto al macchinista. Perché dovreste portare il letto e il baule sulla testa? Allo stesso modo, riponete la vostra fiducia nel Signore e proseguite al meglio delle vostre capacità. Abbiate fede nel Signore e nella Sua Grazia.
— Sri Sathya Sai Baba, 21 Settembre 1960
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Pensiero del Giorno del 07 Ottobre 2025
L’uomo si affanna in vari modi per ottenere Ananda. Ananda è il culmine della felicità, il divenire incarnazione della gioia. Essa è ricercata in tre modi diversi, secondo la qualità innata del ricercatore: il Satvico, il Rajasico e il Tamasico.
Il sentiero Satvico è amaro nelle sue fasi iniziali e nettare nel momento in cui giunge a compimento. Esso comporta un fermo controllo e regolazione dei sensi, della cognizione e dell’azione. Questo sarà molto difficile da realizzare. Tuttavia, man mano che si progredisce nella pratica la gioia aumenta e la beatitudine è raggiunta. Come potrebbe un tale obiettivo essere conseguito senza affrontare difficoltà?
Le Scritture affermano: “La felicità non può essere conquistata attraverso la felicità“; Na sukhat labhyate sukham. La felicità può essere conquistata solo attraverso il dolore. Il piacere altro non è che un intervallo tra due dolori. Per conseguire la felicità Satvica, che è positiva e permanente, l’uomo deve necessariamente affrontare prove e tribolazioni, perdite e sofferenze.
— Discorso Divino del 05 Aprile 1981
L’uomo, che dovrebbe godere della più grande beatitudine e pace, è vittima del dolore e della preoccupazione a causa di desideri sconfinati.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 06 Ottobre 2025
Tutti voi siete Incarnazioni della Divinità. Le vostre forme sono divine. Voi e Dio siete uno. Voi non siete diversi da Dio. Sperimentate questa unità.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Ottobre 2004
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Pensiero del Giorno del 06 Ottobre 2025
Bharat ha cercato di garantire la pace e la sicurezza delle Nazioni per generazioni mediante l’istruzione sullo sviluppo spirituale. Essa stessa è stata un esempio per gli altri riguardo le virtù spirituali. “Possano tutti i mondi essere felici” è la preghiera che echeggia dai Veda attraverso i secoli e in tutto il globo. I saggi, i monarchi, gli studiosi e le donne dei secoli passati dedicarono le loro vite a risolvere i problemi fondamentali della condizione umana e a promuovere la prosperità mondiale. Essi hanno accettato il sacrificio come loro dovere e destino.
A causa dello spirito degradato del tempo attuale, l’interesse personale ha inquinato i pensieri, le parole e le azioni dell’uomo! Egli agisce come se le cose e le persone dovessero essere cercate e amate perché a lui utili. Questo è solo un altro esempio di amore egoistico. L’uomo è sospinto dal desiderio; egli progetta e pianifica per ottenere quello che desidera.
La vita umana è un processo in cui l’uomo attende il raccolto dei desideri che ha seminato. Il desiderio non deve essere rivolto all’egoistico avanzamento personale, bensì per la pace, la felicità e la prosperità di tutti. Solo allora la preghiera vedica menzionata poc’anzi potrà essere realizzata.
— Discorso Divino del 27 Ottobre 1982
Colui che è sempre pronto a sacrificare i propri agi per aiutare un altro, è il vero devoto.
Con Amore,
Baba -
Introspezione e autoanalisi
La regolare lettura dei Testi Sacri, le indicazioni contenute nei Discorsi Divini dei Maestri realizzati e la compagnia dei veri ricercatori, satsang, sono requisiti di base in qualsiasi cammino spirituale. Tuttavia, tutto questo resta allo stadio del propedeutico o poco più.
Leggere e capire quanto letto non è cosa difficile. Comprendere è di un altro ordine; non è così scontato come i più sono indotti a credere, data l’abitudine di utilizzare questi due termini come intercalari, equiparandone i significati. Hanno molto in comune, ma il secondo è il gradino superiore. Il primo rappresenta l’omologazione, l’accezione generica, ossia di serie, il secondo la personalizzazione.
Prendiamo un esempio dall’arte culinaria. Per tutte le varietà di pizze, la base è sempre la medesima. Una pizza margherita e una pizza alle verdure condividono lo stesso impasto. La pasta della pizza è un rapporto fra precise dosi di farina, acqua, sale, olio e lievito, indicate nella relativa ricetta. Il pizzaiolo esperto segue tali indicazioni, ma sa che essa non contempla i fattori specifici nei quali lui si trova ad operare. In certune condizioni ambientali, come il variare dell’umidità, della temperatura, etc., dovrà aggiungere modiche quantità di farina, o di acqua, oppure lavorare l’impasto più a lungo, al fine di ottenere un buon risultato. Questa operazione, suggerita dall’esperienza e da una chiara visione del risultato che desidera conseguire, implica uscire dall’omologazione, o standardizzazione, in favore della personalizzazione, di quello specifico “qui e ora” in cui si trova ad operare. Questa personalizzazione non stravolge la ricetta, né il pizzaiolo l’adatta a sé stesso o alle proprie esigenze. Tali personalizzazioni sono finalizzate all’obiettivo; lui, il pizzaiolo, è solo il mezzo, mai deve confondersi con il fine.
Similmente nel cammino spirituale: i Testi Sacri sono autorevoli, non ci devono essere dubbi, ma l’attenersi alla loro pratica sarà poco fruttuosa se si rimane rilegati al livello del mero “capire“. Le Sacre Scritture non sono destinate al corpo e alla mente dell’uomo, sebbene questi siano trattati, bensì al suo spirito. È questo che, a tempo debito, si fonderà in Quello.
La persona che segue un cammino spirituale non deve ridursi al pari di un animale in addestramento. La spiritualità richiede intelligenza; infatti, è lei che permette di capire, ed è sempre lei, mediante altre sue facoltà, che lo porta a comprendere, indirizzandolo a superare anche questo stadio, per “essere” l’oggetto stesso del compreso.
Un violino, “tecnicamente“, si suona strofinando la corda dell’archetto in quelle dello strumento. Ovviamente, tutti concorderanno che questo “tecnicamente” nella sua effettività è fallace. Affinché il suono del violino risulti gradevole è fondamentale che lo strumento sia accordato e che a suonarlo sia un esperto, non un improvvisato allo sbaraglio.
Anche questa analogia si confà al sadaka, colui che è impegnato nel cammino spirituale. Il passaggio tra “capire” e “comprendere” richiede una sorta di “intonazione“, un progressivo capire che sfocia in modo naturale nel comprendere, nella nota intonata.
L’intonazione di uno strumento a corde richiede un progressivo aumentare o attenuare la tensione delle corde sinché saranno intonate in relazione alla nota di riferimento: il la. Mentre l’intonazione è una mera frequenza, la nota è molto di più: oltre alla sua specifica frequenza, omologazione, trasmette la profondità del sentimento, la personalizzazione del suonatore. Infatti, nessun strumento elettronico può conferire alla musica l’espressività di uno strumento vero e proprio.
L’introspezione e l’autoanalisi sono gli strumenti che permettono a ricercatore spirituale di fluire dal capire al comprendere. Richiedono una non facile onestà di guardarsi dentro, di ricercare ed esaminare i più piccoli, intimi e profondi dettagli che compongono la propria personalità, il proprio ego. La paura che l’Io uccida l’io, il proprio sé uccida l’ego, fa desistere la maggior parte degli aspiranti spirituali. Fa loro volgere lo sguardo altrove, verso cose più gradite, appaganti, avvallando pensieri giustificativi e interpretando le Scritture in modo da permettere ai due, il sé e l’ego, di coesistano senza incontrarsi. Atteggiamento questo non proficuo allo scopo ultimo del sadaka.
Questa paura deve essere superata nei modi e nei tempi che tutti i Testi Sacri lasciano stabilire al sadaka. Il passo è suo. Non deve essere spinto, né esercitate pressioni, né lui deve essere frettoloso. Deve calibrare le tempistiche a seconda delle proprie esigenze e della percezione che ha della sua realtà e condizione.
La Verità non è di passaggio, è un punto stabile e immutabile che va oltre l’alba e il tramonto dei tempi. Per tale motivo non mette urgenza a nessuno; al contrario, lascia a tutti il tempo di cui necessitano per rendersi conto delle proprie illusioni ed iniziare, così, in modo costante, serio e responsabile a smontarle, a rigettare ogni loro sostegno e giustificazione. L’onestà di guardarsi dentro con obiettività diventerà naturale, per cui praticherà l’introspezione e l’autoanalisi senza interruzione in ogni suo atto.
Ora, non più deviato dall’ignoranza di perdere la propria individualità, sarà auto motivato a conquistare lo stadio del comprendere, il trampolino di lancio per “essere“.
Capire e comprendere sono mezzi che, per essere efficaci richiedono costante manutenzione, ovvero, una scrupolosa ricorsiva introspezione e autoanalisi, sia a livello fisico, che a livello di mente. C’è una stretta correlazione tra fisico e mente.
A livello fisico va data una indicibile importanza all’alimentazione. Questa deve essere rigorosamente vegetariana. Non solo per il rispetto verso gli animali, che potrebbe anche risultare marginale per alcuni, bensì per l’influenza deleteria che il cibo non vegetariano ha sulla propria mente. L’inefficienza della mente incide negativamente sugli strumenti che mette a disposizione, capire e comprendere, e di riflesso il loro corretto utilizzo in seno ai Testi Sacri e alle facoltà dell’introspezione e dell’autoanalisi. Quest’ultime, insieme alla volontà, mettono il morso ai sensi e ai desideri, due fattori in grado di destabilizzare la mente e non favorire un corretto atteggiamento alle altalenanti situazioni della vita.
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Daily Sadhana del 05 Ottobre 2025
Le persone dovrebbero comprendere la distinzione tra l’amore mondano e l’Amore spirituale. L’amore mondano si basa sul desiderio di ricevere. L’Amore divino anela a donare. L’Amore di Dio continua a donare. Questo è il vero segno distintivo del divino. È un segno di purezza.
— Sri Sathya Sai Baba, 9 Luglio 1998
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Pensiero del Giorno del 05 Ottobre 2025
Come Vivekananda e Nag Mahasaya (entrambi discepoli di Ramakrishna Paramahamsa), le persone devono essere spinte dalla sete di conoscere il Creatore dietro la Creazione, la Persona dietro i burattini.
Nag Mahasaya partì dall’atteggiamento di Dasoham (io sono il servo), e rese sé stesso così piccolo restringendo la propria individualità, che riuscì a divincolarsi dalle catene dell’illusione e a fuggire nella Verità Universale Eterna. Vivekananda, invece, partì dall’atteggiamento di Soham (Io sono Lui); rese se stesso talmente vasto e grandioso da spezzare le catene e fondersi con la Verità Suprema e Sovrana.
Quando avrete acquisito quella Jnana (Saggezza) dell’identità della vostra realtà con la Realtà che sta dietro l’Universo, maya (illusione) non può più influenzarvi. La mosca si posa su tutti gli oggetti, puri e impuri, ma non si posa sul fuoco, poiché verrebbe bruciata a morte.
— Discorso Divino del 04 Ottobre 1965
Colmate i vostri cuori d’Amore. Questo è l’unico modo con cui potete raggiungere la Verità Eterna di Dio.
Con Amore,
Baba -
San Francesco
Il 4 Ottobre sarà nuovamente Festa Nazionale. Il provvedimento sul Santo Patrono d’Italia è diventato legge, reintroducendo la festività dal 2026, dato che per l’anno in corso è mancato il tempo tecnico per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
San Francesco fu un fervente credente della Parola del Cristo, sebbene alla sua epoca non fu sempre ben accolto dalla Chiesa.
La sua ferma fede nella non-violenza, trasmessa con la lucida semplicità dell’esempio a molti giovani nobili, spinsero diverse casate europee a meditarne l’omicidio, poiché i loro rampolli stavano abbracciando uno stile di vita a queste non gradito.
Tuttavia, Francesco ricordò a questi giovani quale fosse il compito che il Signore aveva loro assegnato e che potevano vivere la Parola di Gesù orientandosi al servizio della Pace e della Verità.
Per comprendere l’esempio e le parole di San Francesco, dobbiamo prima procedere come Gesù: cacciare i mercanti dal tempio.
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Daily Sadhana del 04 Ottobre 2025
Le virtù devono essere coltivate in casa; ogni membro deve condividere la gioia, ognuno deve cercare opportunità per aiutare gli altri. Questo atteggiamento deve essere praticato costantemente.
— Sri Sathya Sai Baba, 21 settembre 1960
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Pensiero del Giorno del 04 Ottobre 2025
La propria madre è la combinazione di Durga, Lakshmi e Saraswati. Lei ci dona energia, ricchezza e intelligenza. Desidera costantemente il nostro progresso nella vita.
Se i Pandava poterono diventare così cari a Krishna e rendere degna la loro vita servendoLo, questo non fu dovuto ai loro meriti o alle loro austerità. Fu l’amore della Madre Kunti Devi per loro a procurare una tale grande fortuna. Persino quando dovettero vivere nella foresta o nella Casa di Cera, ella rimase sempre con loro e pregò per il loro benessere. Anche i Pandava ricambiarono il suo amore, e questo spiega la loro vittoria finale.
Allo stesso modo, Lakshmana poté dimorare nella foresta con suo fratello Rama, servendoLo incessantemente, soltanto grazie alle benedizioni di sua madre Sumitra. Ella disse al figlio che Ayodhya senza Rama era come una foresta, e che la foresta in cui Rama viveva sarebbe stata per lui una vera Ayodhya. Fu grazie alle sincere benedizioni di sua madre che Lakshmana poté trascorrere quattordici anni nella foresta anche senza cibo né sonno.
— Discorso Divino del 14 Ottobre 1988
Non occorre propiziarsi Durga, Lakshmi e Saraswati per ottenere energia, prosperità materiale e conoscenza mondana. Se amiamo e veneriamo nostra madre, esprimeremo così il nostro amore e la nostra devozione verso tutte le dee.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 03 Ottobre 2025
Se inspirate l’aria pura della Verità (Sathya), della Rettitudine (Dharma), della Pace (Shanti) e dell‘Amore (Prema), la vostra mente sarà libera da qualità malvagie. Sarete forti mentalmente e robusti fisicamente. Come diceva Vivekananda, dovreste avere nervi d’acciaio e muscoli di ferro. Vale a dire, dovreste avere speranza, gioia ed esultanza come risoluzione incrollabile, non disperazione e abbattimento.
— Sri Sathya Sai Baba, 21 Settembre 1960
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Pensiero del Giorno del 03 Ottobre 2025
Alcuni minuti di riflessione convinceranno chiunque che egli non è il corpo che porta con sé, come la lumaca porta la sua casa; egli non è l’occhio, né l’orecchio, né la lingua; egli non è la mente, né l’intelligenza, poiché si riferisce ad esse dicendo “la mia mente non è in questo“, etc., intendendo così che egli è distinto dalla sua mente; “la mia intelligenza mi ha abbandonato“, il che significa che egli è diverso dalla sua intelligenza.
Egli è un testimone; è il corpo che muore; egli sopravvive; egli rinasce quando assume un nuovo corpo. La bellezza fisica è solo una questione di salute; un paio di giorni di febbre o di dissenteria trasformano un angelo in uno spaventapasseri. Un giorno la follia si abbatte su un genio e riduce il suo parlare ad un blaterare privo di senso.
Quando la mente è impazzita, gli occhi vedono stranezze che non esistono; le orecchie odono rumori inquietanti che non sono mai esistiti. È solo quando l’uomo scopre la base ultima e immutabile che può trarre una pace permanente; sino ad allora, anche lui dovrà oscillare e vacillare nel mondo mutevole, tra gioia e dolore.
— Discorso Divino del 05 Ottobre 1965
Non attaccatevi a questo corpo evanescente; utilizzate il corpo come uno strumento.
Con Amore,
Baba -
Il lascito di Ghandi all’umanità
Oggi è la ricorrenza della nascita di Gandhi.
Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948), conosciuto in tutto il mondo come il Mahatma (grande anima), fu un leader politico e spirituale indiano. Guidò la lotta per l’indipendenza dell’India, il suo Paese, dal dominio dall’Impero britannico, adottando esclusivamente la non violenza e la disobbedienza civile. Due armi queste, o più precisamente due aspetti assunti da Gandhi e dal popolo indiano in modo risoluto, alle quali molti Occidentali di allora risultavano tanto fallimentari quanto una formica potesse avere la meglio contro un gigante ben armato e addestrato. A dimostrazione di quanto si sentissero superiori agli indiani, più di un fugace ironico sorrisetto, i britannici non concedevano a questa vicenda.
Cos’è rimasto, oggi, del lascito di Gandhi?
Nel concreto, assai poco o nulla, nonostante l’incommensurabile valore sociale, culturale e spirituale.Salvo rari casi di sparuti movimenti per i diritti civili, o di certi politici che hanno provato ad emulare il Mahatma più per attirare l’attenzione delle masse su sé stessi che per un vero e sacro obiettivo, l’Occidente presenta sin dai banchi di scuola l’impresa di Ghandi come una evento di poco conto, quasi ridicolo; una leggenda proveniente da una terra lontana, affascinante, misteriosa e strana, che crede in strane cose, ma che la scienza Occidentale può smontare quando e come vuole.
Ancora oggi brucia quella sconfitta a mani nude. Brucia agli inglesi, quanto ad atri Paesi che, economicamente, politicamente e militarmente aspirano o pretendono, in modo diretto o indiretto, a prevalere sulle altre Nazioni, ad intaccare il loro diritto di auto determinazione. Oggi, possiamo riconoscere diverse nazioni elucubrare ragioni per invadere i territori altrui per soggiogare le loro sovranità. Per costoro, comprovato da lunga tradizione storica, lo scopo è sempre il medesimo: razziare le ricchezze altrui.
Ghandi, nella storia mondiale, è un personaggio che non si può negare, però si può occultare. In una parola, è scomodo! Questo per diversi motivi.
Nell’attuale Occidente, la non violenza è associata alla passività e alla resa. Secondo quelle logiche emotive, che spingono l’uomo a preferire emozioni animalesche, anziché facoltà intellettive a lui più consone, è mancanza di virilità. Nelle relazioni internazionali, in cui prevale spesso la logica del potere e della deterrenza, la scelta non violenta appare rischiosa, affermano i politici, poiché non garantisce un’immediata protezione da aggressioni.
Se si analizza tale affermazione si scoprirà che è fuori luogo e che è un puerile tentativo di storpiare il vero concetto di non violenza. La non violenza non è apatia, è una forza interiore senza uguali. Infatti, essa non esorta alla collaborazione con l’aggressore, a spianargli la strada o ad arrendersi a lui. Al contrario, costi quel che costi, con l’Amore nel cuore per Dio e per la Patria, lo si contrasterà nella sua avanzata, nelle sue mire e se tutta la diplomazia per ricondurlo alla ragione fallirà, allora il dharma stesso impone, appena si presenta l’occasione, e solo dentro i proprio confini Nazionali, di eliminarlo. È adharmico non difendere la propria Nazione, la propria terra dall’aggressore.
La difesa di uno Stato non deve essere guidata dalla paura di attacchi esterni, dalle insinuazioni su fantomatici nemici per evitare contatti diplomatici e relazioni commerciali amichevoli. Nemmeno gli armamenti devono essere causa di inquietudine per gli altri Stati, o un affare commerciale. La guerra non deve essere un affare economico, una azione predatoria per facili guadagni sulla pelle di ignari cittadini. Sebbene ogni Stato debba essere militarmente indipendente, auto sufficiente e pronto ad ogni evenienza, la non violenza deve guidare sia le politiche interne che quelle estere, armamenti inclusi.
Un esempio probabilmente poco noto ai più. Per secoli la Finlandia fu parte del regno di Svezia. Nel 1809, in seguito alla Guerra di Finlandia, combattuta tra Svezia e l’Impero Russo – poiché Napoleone impose allo zar Nicola I di costringere gli svedesi ad aderire al Blocco Continentale contro l’Inghilterra, uscita sconfitta pochi decenni prima dalla Guerra di Indipendenza in cui perse gli Stati Uniti (1776) anche grazie all’intervento militare (Gilbert du Motier de La Fayette) della Francia di Luigi XV – gli svedesi persero la guerra e cedettero la Finlandia alla Russia. Per più di un secolo, dal 1809 al 1917, sebbene fosse soggetta allo zar come granduca, quindi alla corona russa, la Finlandia – con le sue istituzioni, leggi e moneta – godette di ampia autonomia interna. Nel 1917, a seguito della Rivoluzione d’Ottobre – fomentata da chi covava rancori e loschi interessi in egual misura, esattamente come al presente – la Finlandia dichiarò la propria indipendenza (06 Dicembre 1917). Fra i primi a riconoscerla, anche per questioni politiche, fu la Russia, il governo bolscevico di Lenin (31 Dicembre 1917).
Su questo breve sunto storico, si deve sapere che la Russia, dal 1809 al 2022, al solo scopo di mantenere buoni rapporti con la Finlandia, comprava da lei enormi quantità di legname, sebbene non ne avesse strettamente bisogno, dato le sue immense aree boschive. I buoni rapporti erano prioritari. Questi rapporti commerciali si interruppero verso il 2022, quando la Finlandia fu convinta ad aderire alla NATO (04 Aprile 2023) e ad aderì alle sanzioni europee contro la Federazione Russa. Proprio pochi giorni fa, mentre il suo Presidente era da Trump, insieme ai “volenterosi“, il Primo Ministro finlandese snocciolava pubblicamente le gravi difficoltà economiche che stanno subendo da quando non possono più commercializzare con la Federazione Russia.
Da questo esempio si evince come, nonostante il principio della non violenza resti immutabile nel tempo e nello spazio, va comunque applicato a secondo degli specifici contesti, esattamente come la verità: la si deve sempre dire, a patto che non rechi danno. In tal caso è preferibile valutare un saggio silenzio, che non è una menzogna – e nel contempo lavorare affinché tutte le parti in gioco siano pronte ad accoglierla quanto prima e senza conflitti. Questo è mettere in pratica il principio della non violenza, quello adottato da Ghandi, ma anche da altre persone. Lo stesso Gesù la praticò, sia davanti a Ponzio Pilato, sia davanti ai Suoi accusatori, sia quando venne crocifisso. Il silenzio della Sua bocca, era il silenzio di un cuore e di una mente che non ribollono.
Esibirsi con hollywoodiani digiuni, accanirsi contro la parte avverso nei salotti televisivi sbraitando le proprie ragioni, o manifestare nelle piazze con le mani in tasca, ma intrattenendo pensieri di odio e urlando improperi o slogan di parte, per quanto possano apparire corretti, non è ahimsa, non è non violenza.
Una piccola amichevole “provocazione” finalizzata a stimolare una maggiore auto riflessione sulla propria aderenza alla non violenza e alla sua pratica in prima persona.
Il nostro Governo non desidera che si definisca quanto sta accadendo a Gaza un genocidio. Le piazze italiane si popolano a favore di Gaza. Ma quanti sono disposti a sostenere Gaza adottando la pratica della non collaborazione nei confronti di coloro che sostengono tale massacro verso gente inerme?
Molte grandi aziende statunitensi e non solo, sostengono le operazioni militari di Israele contro Gaza. Ora, chi fra i pro Palestina rinuncia ai servizi Microsoft, a partire da Windows, a quelli di Meta, quindi a Facebook, WhatsApp e Instagram, a Google, quindi a YouTube, gmail, drive, maps e al suo motore di ricerca, ad Amazon, quindi a Twich, a Prime video oltre al negozio online, solo per citarne alcuni? Chi bicotta queste aziende che di fatto finanziano Israele? Chi rinuncia, seppur con qualche disagio, ai loro servizi per non incrementare le loro entrate e aiutare concretamente non solo la Palestina, ma anche il nostro Paese, che non è incline a riconoscere lo Stato Palestinese? L’Italia non si attivata per arrestare Netanyahu, che solo pochi giorni fa volava con il suo aereo sopra i nostri cieli. I media sono rimasti in silenzio, quindi complici. I programma Rai, Mediaset e La7 (gruppo Cairo Communication) sono seguiti da moltissimi italiani. Come si considerano questi spettatori, pro Palestina o pro massacri?
Finché la disubbidienza civile, la non collaborazione, e la non violenza sono coinvolgenti fenomeni di massa, di riprova sociale, non possono essere considerati autentici. Questi devono sgorgare dal profondo del proprio intimo, devono favorire gli altri a scoprirli per farli sgorgare, farli sentirle più propri delle loro stesse mani ed intelligenza. Solo allora, l’azione collettiva sarà la risultanza dell’azione delle singole persone coordinate all’unisono dallo stesso Principio. L’India è grande e Ghandi, fisicamente non poteva essere presente ovunque. Tuttavia, praticando questo principio e risvegliandolo negli altri, gli indiani si muovevano all’unisono. In altre parole, non era davvero Ghandi a guidare la lotta, ma il Principio stesso della non violenza. Era questo Principio che guidava ogni singolo aderente che lo aveva risvegliato dentro di sé.
Questa è la sostanziale differenza fra non violenza e disubbidienza civile di cui Ghandi fu interprete. Non avrebbe potuto arrivare a tanto senza attenersi scrupolosamente ai Testi Sacri, senza il voto di metterli in pratica in ogni circostanza.
In Italia i politici “venduti” si sono dimezzati… da quando hanno dimezzato i parlamentari. Fra quelli rimasti quanti possono dire di non essere “corrotti” dalle politiche del sistema? Non possiamo misurarlo nemmeno a spanne, però possiamo ricorrere ad un saggio detto Orientale: non si può stare a lungo nella fossa dei serpenti se non si è un serpente.
La non violenza non è un’espressione esteriore di un positivo convenzionale comportamento, mentre interiormente si è dominati dalla collera, dai risentimento e dall’odio, i quali rendono le parole velenose, sofisticate e menzognere. La non violenza è un raggiungimento che supera l’intellettualità e si manifesta in una forza interiore che non cede alla pressione della violenza, non la contrasta con altra violenza, non vede alcun nemico bensì fratelli da aiutare a redimersi. Tuttavia, non si piega all’arroganza, né alla mano armata.
La non violenza che viaggia sola, è una etichetta ingannevole su un prodotto contraffatto. L’autentica non violenza, come sosteneva Ghandi, in accordo con le Scritture e sintetizzando i grandi Maestri spirituali, viaggia in gruppo, viaggia con la Verità, l’Amore, la Rettitudine e la Pace.
Quella tanto gettonata oggi e associata al Mahatma è dannosa a sé stessi e alla società. È qualcosa di scimmiottato e fuorviante. Come ci insegna lo stesso Bhagawan, se vogliamo correggere il Governo della nostra Nazione, per prima cosa dobbiamo correggere noi stesso. Le istituzioni seguiranno inevitabilmente a ruota.
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Daily Sadhana del 02 Ottobre 2025
Non vi è sentiero spirituale più elevato del sentiero dell’Amore. È attraverso l’Amore che si coltivano qualità nobili come la gentilezza, la compassione e l’empatia. State praticando una varietà di esercizi spirituali (sadhana). Dio non desidera le vostre sadhana, né desidera la vostra devozione. Dio desidera soltanto il vostro Amore.
— Sri Sathya Sai Baba, 09 Luglio 1998
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Pensiero del Giorno del 02 Ottobre 2025
Incarnazioni dell’Amore!
In questo giorno sacro di Vijayadashami, prendete il solenne impegno di rinunciare ai vizi come il fumo, l’assunzione di alcolici e il consumo di cibo non vegetariano. Molti non si rendono conto degli effetti nocivi di queste cattive abitudini. Se un fumatore soffia aria su un fazzoletto bianco, vi noterà delle macchie gialle. Questo è segno di malattia. Il fumo porta al cancro.Il bere è una qualità demoniaca. Vi rende intossicati e vi fa dimenticare voi stessi. Anche il consumo di cibo non vegetariano è una cattiva qualità. Quando il corpo umano stesso è fatto di carne, quale necessità vi è di consumare la carne di uccelli e animali? Dovete nutrirvi solo di cibo sacro. Solo allora avrete sentimenti sacri. Per pensieri sacri e azioni sacre, il cibo sacro è essenziale. Anche un’anima nobile come Bhishma ha sofferto a causa di cibo non sacro. Come conseguenza, dovette giacere su un letto di frecce per 56 giorni.
Per avere sentimenti sacri, oltre a nutrirvi di cibo sacro, dovete anche avere una visione sacra. Non rivolgete sguardi malvagi a nessuno. Non parlate male degli altri. Non prestate ascolto a nulla che sia malvagio. Non intrattenete pensieri cattivi. Non compiete azioni malvagie. Non ferite nessuno. Più di questo, non vi è null’altro che si debba fare per migliorare il proprio Sé.
— Discorso Divino del 01 Ottobre 1998
Tutti i nostri atti devono essere elevati al livello di Yajna, offerta al Signore. Questo deve essere lo scopo, il compimento.
Con Amore,
BabaIn merito al PdG del giovedì, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione
1. In che misura le abitudini quotidiane, consapevolmente o meno, riflettono un impegno verso la purezza del corpo e della mente così come auspicato nel PdG odierno? In altri termini, osservando con chiarezza quello in cui si crede e quello che poi si fa, le abitudini quotidiane sono in armonia con il principio di condurre una vita pura e consacrata, come richiesto da un impegno spirituale autentico?
2. Come può il cibo assunto influenzare non solo la salute fisica, ma anche la purezza del pensiero e la rettitudine dell’azione? Andando più a fondo, qual è la relazione tra il tipo di alimentazione scelta e la qualità dei pensieri, delle parole e delle azioni che si manifestano nella vita di ogni giorno?
3. In che modo si può coltivare uno sguardo interiore capace di discernere quello che è sacro da quello che è impuro, anche nelle situazioni più ordinarie? In altri termini, qual è il rapporto tra quello che si vede, si ascolta, si dice e lo stato interiore dell’anima, e fino a che punto occorre vigilare sui sensi?
4. Obiettivamente, quanto spazio viene davvero dato, nel proprio comportamento, al rispetto per tutti gli esseri viventi, e quanto si è disposti a rinunciare ai piaceri personali per vivere con coerenza questo principio? Andando più nel concreto, che responsabilità comporta l’adozione di uno stile di vita basato su visione sacra, parola pura e azione non violenta, e come essa incide sia nella vita mondana, ma soprattutto sulla propria evoluzione interiore?
5. Quale disposizione psicologica ed interiore, favorite da concrete pratiche, occorre adottare perché ogni atto possa essere elevato a livello di Yajna? Ovvero, in che modo ogni atto, anche il più semplice, può essere trasformato in un’offerta che non rispecchi una ritualità meccanica e vuota?
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Daily Sadhana del 01 Ottobre 2025
Se abbandonate il vostro ego e fate esperienza della divinità, vi libererete della vostra sofferenza e godrete di una beatitudine duratura. Gli Upanishad insegnano le verità più sottili mediante delle storie. Voi dovete comprenderne il significato interiore e assaporarne la nettarina dolcezza. Questo diventa possibile solamente quando vi è purezza interiore. La purezza del cuore conduce alla Realizzazione del Sé.
Sri Sathya Sai Baba, 20 Ottobre 1993
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Pensiero del Giorno del 01 Ottobre 2025
I discorsi dei Pandit durante la sessione della Vidwan Mahasabha servono soltanto da richiami; devono accendere il processo del pensiero (vicharana shakti) negli ascoltatori; solo allora possono essere considerati benefici. In verità, la realtà riguardo a Dio, all’uomo, alla natura, etc., è così semplice che pochi minuti di silenziosa contemplazione possono rivelarla a chiunque possieda un’intelligenza ordinaria.
Ognuno ammetterà che qualunque cosa subisca cambiamento non può essere la verità. La verità deve rimanere tale, nel passato, nel presente e nel futuro. Il mondo e tutti gli oggetti della Natura sono costantemente soggetti a mutamento — costruendosi o distruggendosi, evolvendo o trasformandosi, scorrendo o imputridendo, crescendo o morendo. Come possono allora essere veri?
Anche i sentimenti soggettivi, gli atteggiamenti, gli impulsi, le credenze, gli istinti, le intuizioni — anche questi mutano; sono piacevoli in un momento, spiacevoli nell’istante successivo; la stessa cosa è gradita in un tempo, ripugnante in un altro; la malaria rende amaro quello che è dolce; l’itterizia trasforma tutto in giallo. Deve dunque esistere qualcosa di stabile, permanente ed eterno come sfondo, base e fondamento su cui questa scena mutevole possa apparire. L’apparenza è non-verità; la Realtà è eterna.
— Discorso Divino del 04 Ottobre 1965
Solo Dio è il vostro amico eterno. Egli non vi abbandonerà mai; Egli non vi deluderà mai.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 30 Settembre 2025
L’Amore è il Principio di Dio. Avendo in voi questo Amore, perché dovreste soffrire? Perché dovreste avere problemi? In realtà, non avete difficoltà né ansie. Vi è solo beatitudine. Ma come potete sperimentare la beatitudine? Dovete seguire il sentiero dell’Amore.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 30 Settembre 2025
Con chiunque vi incontriate, consideratelo incarnazione della Divinità e salutatelo. Anche quando incontrate persone che vi odiano, offrite loro i vostri pranams (saluti). Chiedete loro: “Come stai, fratello?” Allora, anche lui risponderanno chiedendo: “Come stai, fratello?“
Un essere umano è colui che possiede certi valori umani. Quali sono questi valori umani? Satya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa. Sono tutti interconnessi. Parlate sempre con verità, osservate il dharma (rettitudine). Siate pacifici. Siate felici e beati. Dovete comportarvi con Amore nella società. L’Amore è Dio, Dio è Amore. Pertanto, vivete nell’Amore. Solo allora potrete acquisire la vera conoscenza. Questa è saggezza.
Incarnazioni dell’Amore!
Mi rivolgo sempre a voi come Incarnazioni dell’Amore. Il motivo è che Io sono pervaso d’Amore. L’Amore è la Mia proprietà. Voi tutti siete gli eredi di questa proprietà. Distribuirò quell’Amore a tutti. Io non odio nessuno. Non ho alcun egoismo! Il Mio Amore è Amore altruistico.— Discorso Divino del 27 Settembre 2006
Tutti i sublimi valori umani hanno origine nell’Amore. Quando uno è colmo d’Amore non necessita di ulteriori pratiche spirituali o rituali.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 29 Settembre 2025
Il solo ripetere i nomi delle pietanze non placherà la vostra fame. Dovete usare le mani e la bocca per riempire lo stomaco. Allo stesso modo, dovete pronunciare parole dolci e compiere azioni sacre. Attraverso queste, gusterete la dolcezza della vita e sarete colmi di beatitudine.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 29 Settembre 2025
I Veda e gli Shastra forniscono la luce per guidare i passi dell’uomo, ma per i ciechi è sempre buio, per quanto intensa sia l’illuminazione; per coloro che hanno perso la fede, l’unico percorso possibile è quello di vacillare, inciampare e cadere.
Gli Shastra e i Veda indicano i mezzi per ottenere il segreto della gioia duratura, ma l’uomo sta cercando di conquistare gioie illusorie, piaceri fugaci, piaceri gravidi di male e di danno. Sta tentando di attingere l’acqua con un secchio pieno di fori. I sensi lasciano colare la gioia che attinge. Essi sono servitori selvaggi e indisciplinati; dettano ordini al loro padrone, la mente.
La mente deve essere portata sotto il vostro controllo; allora, i servitori saranno sottomessi. La mente è il monarca; i sensi sono i soldati; i soldati stanno ora governando il re, poiché egli presta loro ascolto, anziché alla Buddhi (Intelletto), che rappresenta il Primo Ministro. Permettete alla Buddhi di assumere il comando; in un attimo, i sensi saranno costretti a ritirarsi e la mente potrà salvarsi.
— Discorso Divino del 28 Settembre 1965
Non lasciatevi asservire dai sensi, resistete invece con coraggio alle loro richieste di libertà indiscriminata.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 28 Settembre 2025
In realtà non avete sperimentato la beatitudine. Una volta che sperimenterete la beatitudine divina, la vostra mente non desidererà mai più i piaceri mondani. Pertanto, cercate di sperimentare questa beatitudine che è dentro di voi. La beatitudine è la vostra fonte, la beatitudine è il vostro respiro, la beatitudine è la vostra vita.
Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 28 Settembre 2025
Il Signore deve essere realizzato attraverso la sadhana. Sadhana non significa adorare Dio in un luogo o in una forma particolare. Significa pensare a Lui in tutto quello che si fa, ovunque ci si trovi. Ci si potrebbe chiedere se questo sia possibile. La risposta è che è possibile dedicando ogni azione a Dio.
Durante il Navaratri vi è una forma di adorazione chiamata Angarpana puja. In questa forma di adorazione, tutte le membra del corpo sono offerte al Divino in uno spirito di resa, Sharanagati. Resa significa offrire ogni cosa al Divino e abbandonare l’idea di separazione tra sé stessi e il Divino. Non può esservi vera resa se permane un senso di separazione.
I mantra come Netram samarpayami sono intesi a indicare che si usano i propri occhi soltanto per vedere Dio. Il vero significato del mantra è che pensiate al Divino in qualunque cosa vediate o facciate. Pertanto, il significato autentico dell’Angarpana puja è dichiarare che offrite tutte le vostre membra al servizio del Signore. Questo significa che qualunque lavoro compiate deve essere fatto come offerta a Dio.
— Discorso Divino del 06 Ottobre 1992
Ogni membra e ogni organo di senso che Dio vi ha donato è destinato a un sacro scopo. Dovete usarli in modo appropriato e sperimentare l’unità.
Con Amore,
Baba -
La necessità di una cosciente e salda posizione spirituale
C’è chi è convinto che per essere in un cammino spirituale basti credere in Dio, aderire a qualche religione o disciplina quotata come “spirituale“, associarsi ad altre persone allo scopo di condividere le proprie opinioni, informazioni ed esperienze, così da espandere le proprie conoscenze “spirituali“. Se tutto questo non lo si può ritenere completamente errato, almeno lo si dovrebbe considerare abbondantemente incompleto. Come nello studio delle lingue imparare l’alfabeto è il primo passo, conoscere le regole e le strutture grammaticali è fondamentale, ma la pratica è indispensabile, è di tutt’altro ordine e grado.
Se nello studio, come nell’apprendimento di un qualsiasi lavoro, la pratica occupa un posto di particolare rilievo, esattamente come l’acqua per chi desidera imparare a nuotare, nella via spirituale quella stessa pratica richiede anche un atteggiamento speciale: “avere le mani nella società mantenendo la testa nella foresta“. In altri termini, se si considera la spiritualità puramente un insieme di riti, preghiere, mantra, canti e servizio, il tutto condito con l’erudizione, la stiamo declassando. Nella via spirituale tutto quello che si studia deve favorire la pratica, la quale non deve limitarsi ad apportare solo positivi cambiamenti esteriori, a livello culturale e comportamentale, bensì deve operare una individuale trasformazione interiore, deve consapevolizzarci della nostra divinità interiore.
L’unico modo per avanzare nella via spirituale è l’analisi di quanto emerge e sostiene la pratica stessa. Comprendere cosa le funge da supporto – se è reale o non-reale, sostanziale od effimero – e come trascendere tale supporto è la base del “conosci te stesso“. Condizione questa indispensabile per giungere a Quello, a Colui al quale non si possono dare definizioni, attributi o attribuzioni.
Nel contesto dell’etica yogica, Patanjali, nel suo Yoga Sutra, ci introduce i klesha, le cinque afflizioni che rappresentano le cinque cause della sofferenza terrena:
- avidya – ignoranza o falsa comprensione della vera natura delle cose,
- asmita – coscienza del proprio sé che provoca egoismo,
- raga – attaccamento nei confronti delle idee o degli oggetti,
- dvesha – avversione verso quei pensieri legati a esperienze dolorose vissute nel corso dell’esistenza,
- abhinivesha – attaccamento istintivo alla vita e paura della morte.
La nave in grado di solcare in modo sicuro i klesha, il mare delle afflizioni, sono le ingiunzioni, i cinque yama:
- Ahimsa – Non-violenza,
- Satya – Verità,
- Asteya – Non rubare,
- Bramacharya – Astinenza sessuale,
- Aparigraha – non possedere.
Questi yama, o voti, tutti insieme costituiscono il grande giuramento universale e incondizionato, e non dipendono da classe, luogo, tempo o circostanze. Sono obblighi a cui tutti, in particolare i praticanti, i sadaka, devono attenersi in ogni situazione e circostanza della loro vita, inclusa quella della fase onirica.
Il valore del praticante, inteso come sua crescita interiore, si misura in base all’aderenza all’etica con cui affronta le sfide che la vita gli riserva. Solo mettendosi alla prova si può constatare ed eventualmente intervenire per rafforzare la propria fibra morale.
In merito al primo yama, Taimni, in un commento allo Yoga Sutra, propone una quesito molto interessante su una situazione ovviamente ipotetica: “Dovete andare nell’Artide, ove è necessario per trovare nutrimento uccidere animali. Siete liberi di alterare il voto circa l’ahimsa (non-violenza) nelle circostanze peculiari in cui vi trovate?“
Per rendere il quesito più realistico, pratico e attuale, più vicino a noi e al nostro vivere quotidiano – il “qui e ora” in cui è possibile praticare i precetti spirituali – lo riformuliamo prendendo in prestito, in modo esclusivamente accademico, una situazione che ci riguarda molto da vicino: Zelensky.
Per prima cosa osserviamo attentamente quali reazioni stiamo provando e se queste sono in sintonia con la non-violenza, il precetto a cui dovremmo aderire integralmente. In sintesi, ricordiamo che la non-violenza significa astenersi dal recare danno a chiunque mediante azioni, parole e pensieri. Ricordiamoci che tutti siamo raggi di coscienza della stessa Coscienza.
Immedesimiamoci nella seguente situazione: Zalensky, spinge l’Occidente – in particolare l’Europa, dove già trova un ingiustificato terreno fertile presso le sedi istituzionali e politiche sia europee che italiane – affinché scenda effettivamente in campo a fianco e a sostegno dell’Ucraina nella sua guerra contro la Federazione Russa. Questo perché, a suo dire, se dovesse cadere il suo Paese, o si dovesse arrendere, o peggio, essere conquistato dai Russi, tutti saremo in estremo pericolo. Nota a margine: questo, è quello che alcuni analisti indipendenti definiscono il ricatto Zelensky.
Ora, sulla base di questa ipotetico scenario, riproponiamo in chiave attualizzata il quesito posto da Taimna: in qualità di sadaka, persone in cammino spirituale, come ci dovremmo comportare davanti ad un simile ipotetica situazione? Aderiremo alla guerra, o la favoriremo magari partecipando nelle retrovie, oppure, indipendentemente da quello che ci potrà accadere, ci atterremo fermamente al principio della non-violenza, al voto della ahimsa, ovvero, al non recare danno a chicchessia, né in modo diretto, né indiretto?
Si tenga presente che a libello spirituale il “permesso” di uccidere l’avversario, o nemico, sussiste soltanto quando questi invade, il nostro territorio, il nostro Paese, non quando – con una scusa o l’altra, con un pretesto più o meno elaborato – siano noi ad andare a casa sua, nel suo Paese. Su questo, i Maestri Spirituali, incluso l’Avatar del nostro tempo, sono tutti molto chiari.
Evitando risposte compulsive, politiche, o superficiali, ma soffermandosi ad analizzare più l’aspetto interiore che quello esteriore-mondano, si noterà che, in assenza di un percorso precedentemente maturato, la risposta, qualunque essa sia, non è così scontata.
Questo ci porta a comprendere quanto siano importanti i voti nel cammino spirituale e quanto prima di prenderli ci si debba svincolare dalla contingenza mondana ed emotiva. Il passaggio dal particolare all’universale, come l’avere le mani nella società e la testa nella foresta, richiede un controllo sulla propria mente, non meramente fine a sé stesso, egoistico, bensì finalizzato ad indirizzarla vero i più elevati principi senza mai desistere, deviare, retrocedere o ripiegare. Questo implica impegnarsi a possedere una visione del particolare nell’Universale, del valore di questa attuale vita, nel contesto evolutivo della coscienza del Sé.
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Daily Sadhana del 27 Settembre 2025
L’inizio delle celebrazioni del Navarathri significa che dovreste approfittare di questa occasione per rendere omaggio alla Natura e decidere di fare un uso sacro di tutte le risorse naturali.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992
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Pensiero del Giorno del 27 Settembre 2025
Nello stato di veglia vi sono quattro aspetti – kala, karma, karana e kartavya. Supponete di aver deciso di recarvi a Bangalore in automobile per partecipare ad un programma. Partite alle 5 del mattino e arrivate alle 8. Qui, kala (tempo) sono le tre ore, karma (azione) è il viaggio in automobile, karana (causa) è il programma e kartavya (dovere) è parteciparvi. Tutti questi quattro aspetti sono presenti nello stato di veglia.
Ora considerate che alle 10 di sera abbiate fatto un sogno. Nel sogno siete andati a Bangalore e avete partecipato ad un programma. Quando siete partiti? Come avete viaggiato? Quando siete arrivati? Qual era la causa? Non lo sapete. Questo significa semplicemente che i quattro aspetti poc’anzi menzionati non esistono nello stato onirico. Nello sushupti (stato di sonno profondo) non vi è né tempo, né causa, né dovere, né alcunché da compiere; si sperimenta soltanto la beatitudine. Nello stato di veglia intraprendete diverse attività con il corpo. Nello stato di sogno create ogni cosa, incluso il vostro stesso essere.
Nel sonno profondo godete della beatitudine. Voi siete uno e lo stesso in tutti e tre gli stati. Su questa base si può affermare che l’individuo è immutabile in tutti e tre i periodi del tempo ed esperisce la beatitudine in modo diretto o indiretto. Egli sperimenta l’unità nei tre periodi del tempo. Una volta compreso questo spirito di unità non vi sarà più spazio per differenze e conflitti. Finché vi identificate con il corpo vedrete soltanto molteplicità.
— Discorso Divino del 26 Settembre 1998
Proprio come la luce è la natura del sole, la freschezza è la natura della luna, allo stesso modo, per l’uomo, Sat-Chit-Ananda (Esistenza-Conoscenza-Beatitudine) è la sua natura.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 26 Settembre 2025
La celebrazione del Navarathri è un’occasione per venerare la Natura e riflettere su come le risorse naturali possano essere impiegate correttamente nel miglior interesse dell’umanità. Risorse quali l’acqua, l’aria, l’energia e i minerali dovrebbero essere utilizzate in modo appropriato e non essere oggetto di abuso o spreco.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992
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Pensiero del Giorno del 26 Settembre 2025
Leggendo che nella Gita, Krishna consiglia di abbandonare tutti i Dharma, un devoto entusiasta rinunciò a tutte le obbligazioni e i limiti, ma gli fu detto che un obbligo rimaneva ancora e non poteva essere abbandonato, se si voleva ottenere la Grazia di Dio: Mam Ekam Sharanam Vraja – Abbandonati solo a Me. Quando tale resa è completa e tutti gli atti, le parole e i pensieri sono dedicati a Lui, insieme a tutte le loro conseguenze, allora il Signore ha promesso che vi libererà dal peccato e dal dolore.
L’Ashrama Dharma (i doveri legati alla propria fase della vita), il Varna Dharma (i doveri legati alla propria professione) e i vari Kula Dharma (i doveri legati alla propria discendenza) e Desha Dharma (le leggi della propria terra) — sono tutti mezzi e metodi atti a favorire questo atteggiamento di dedizione e resa.
Proprio come si prescivono le qualifiche minime per ogni professione, la qualifica minima per ottenere la Grazia è la resa dell’egoismo, il controllo sui sensi e un ahara e vihara (alimentazione e svago) regolati.
— Discorso Divino del 05 Ottobre 2003
Compiete il dovere che Dio vi ha assegnato al meglio delle vostre capacità e in modo da soddisfare la vostra coscienza. Questo è il culto più fruttuoso.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 25 Settembre 2025
Per preservare e sostenere la solida base spirituale tracciata dai santi e dalle anime nobili, è necessario coltivare i valori umani quali Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Nonviolenza. Se proteggete questi valori, a loro volta essi proteggeranno voi
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 25 Settembre 2025
La vera celebrazione del festival di Navaratri consiste nella contemplazione del Satya-svarupa (Incarnazione della Verità). Rispettate chiunque, poiché l’Atma Divino è presente in tutti. Rispettare tutti è la vera adorazione. Se desiderate essere rispettati, dovete anzitutto voi rispettare gli altri.
Comprendete il principio dell’unicità che è la Divinità. I Veda dichiarano: Ekam Sat Viprah Bahudha Vadanti – la Verità è una, ma i saggi la chiamano con nomi diversi. Potete chiamarlo con qualsiasi nome, ma Dio è uno. Questo principio di unità deve essere saldamente radicato nel vostro cuore. Dio è presente in ognuno nella forma di Amore. Ovunque andiate, Egli è con voi. Egli è il testimone eterno. Condividete il vostro amore con gli altri e ricevete, a vostra volta, il loro amore. L’Amore è la vostra più grande virtù. L’Amore conferisce la gioia e la suprema beatitudine.
Dio dimora nel cuore colmo d’Amore. Pertanto, è essenziale che colmiate il vostro cuore d’Amore. Dove c’è Amore, lì c’è Dio. Non è necessario cercarLo. Egli è sempre in voi, con voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi. Attenetevi al principio dell’Amore. Non odiate mai nessuno. L’odio è il vostro peggior nemico. Una volta che svilupperete l’Amore in voi, l’odio svanirà naturalmente.
— Discorso Divino del 05 Ottobre 2003
L’Amore è la tassa che dovete pagare a Dio per tutto quello che Egli vi ha dato.
Con Amore,
BabaIn merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione
1. In che misura l’Amore è effettivamente posto al centro delle relazioni quotidiane, e quanto spesso viene invece trascurato a favore di reazioni dettate da egoismo, giudizio o indifferenza? Ovvero, come può essere vissuta quotidianamente la verità dell’unità divina in un mondo segnato da divisioni e conflitti?
2. In che modo il rispetto universale si manifesta quando ci si confronta con chi pensa, agisce o vive in modo diverso da noi? In altri termini, quanto profondamente è radicata, nel cuore e nella mente, la consapevolezza che il Divino dimora in ogni essere, al di là delle apparenze o delle differenze esteriori?
3. Nelle azioni di ogni giorno, quanto spazio reale viene dato al rispetto verso tutti, come forma autentica di adorazione e non come semplice formalità sociale? Andando più a fondo, quali ostacoli interiori impediscono di riconoscere la presenza del Divino nell’altro, e come possono essere superati attraverso un amore consapevole?
4. In che modo l’unità del principio divino viene effettivamente riconosciuta e vissuta, al di là delle distinzioni religiose, culturali o personali? In altre parole, cosa significa coltivare un Amore autentico che non dipenda dalle reazioni altrui, ma nasca da una fonte interiore inesauribile?
5. Come si può trasformare l’odio o il giudizio in comprensione e accoglienza, senza negare le ingiustizie, ma mantenendo il cuore aperto? Ossia, quanto sinceramente si è disposti a estirpare il seme dell’odio dal proprio cuore, coltivando invece l’Amore come fondamento costante della propria vita interiore ed esteriore?
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Daily Sadhana del 24 Settembre 2025
Per assicurarsi la Grazia del Signore occorre avere purezza di cuore, di parola e di azione. Questa triplice purezza è descritta nel linguaggio Vedantico come Tripurasundari.
Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992
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Pensiero del Giorno del 24 Settembre 2025
Così come vi sono quattro stadi nella vita di ognuno — infanzia, giovinezza, età adulta e vecchiaia — vi sono quattro stadi nell’acquisizione del Jnana (conoscenza del Supremo), molto simili a questi stadi.
- Il primo stadio è quello dell’apprendista: essere istruiti dai genitori, insegnanti, anziani; essere guidati, diretti, regolati, avvertiti e rimproverati.
- Il secondo stadio è quello del giovane artigiano: desideroso di stabilire felicità e giustizia nella società, desideroso di conoscere il mondo, il suo valore e i suoi ideali.
- Il terzo è lo stadio dell’artigiano: riversare le proprie energie per riformare, ricostruire, rifare la comunità umana.
- Il quarto stadio è quello del maestro: la realizzazione che il mondo è oltre ogni redenzione derivante dallo sforzo umano, che al massimo si può salvare sé stessi cercando di riformare il mondo, che tutto è Sua Volontà, la Sua Opera, il Suo Mondo, Lui stesso.
Con il sopraggiungere di questo Jnana, deve parimenti manifestarsi la volontà di orientare ogni azione secondo la luce di tale visione.Quando realizzate che Egli è la Realtà più intima di tutti, potrete adorarvi gli uni gli altri con lo stesso fervore con cui ora adorate un idolo.
— Discorso Divino del 27 Settembre 1965
Sia l’uguaglianza ad ispirare ogni vostra attività, ma non rendete uguali tutti i vostri atti nei confronti di tutti e per tutti.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 23 Settembre 2025
Navarathri significa nove notti. L’oscurità è associata alla notte. Cos’è questa oscurità? È l’oscurità dell’ignoranza. Il proposito della celebrazione del Navarathri è quello di consentire all’uomo di liberarsi dai nove tipi di oscurità che lo attanagliano.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992
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Pensiero del Giorno del 23 Settembre 2025
Navaratri significa nove notti. Quello che è associato all’oscurità è la notte. Cos’è questa oscurità? L’ignoranza è oscurità. L’uomo soffre a causa di nove tipi di oscurità. Lo scopo delle celebrazioni del Navaratri è permettere all’uomo di liberarsi dai nove tipi di oscurità che si sono impossessati di lui.
Quando si fa riferimento a Devi, s’intende la forma unificata di Durga, Lakshmi e Saraswati. Le tre insieme rappresentano Shakti. Shakti è l’energia responsabile di tutti i fenomeni di Prakriti (Natura). Prakriti è energia e colui che la controlla è il Paramatma, il Signore. Prakriti è composta dalle tre qualità: Sattva, Rajas e Tamas.
Poiché Prakriti è costituita da queste tre qualità, per ottenere il controllo sulla Natura, l’uomo ha offerto adorazione a Durga, Lakshmi e Saraswati. Queste tre non sono dee, bensì simboli deificati delle tre qualità. Per ottenere la Grazia del Signore, l’uomo deve offrire adorazione innanzitutto a Prakriti.
— Discorso Divino del 27 Settembre 1992
Prakriti (Natura) non è diversa dal Paramatma (Sé Supremo). La Natura è l’effetto, mentre Dio è la causa.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 22 Settembre 2025
L’osservanza della celebrazione del Navarathri serve a liberarsi dall’oscurità che avvolge l’uomo, coltivando la triplice purezza di pensiero, parola e azione.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992
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Pensiero del Giorno del 22 Settembre 2025
Può esservi un intervallo di tempo tra l’azione compiuta e la sua conseguenza, tuttavia non vi è separazione tra esse; la conseguenza è intrecciata con l’azione. Quando si ha fame, si mangia per soddisfarla. Ma vi è un intervallo di tempo tra l’azione del mangiare e la digestione. Dopo aver ingerito il cibo, esso passa nello stomaco e viene digerito. Sono necessarie circa due ore per la sua digestione. Solamente allora il cibo conferirà forza e nutrimento al corpo. Allo stesso modo, può esservi un intervallo di tempo tra le azioni compiute dall’uomo e le loro conseguenze.
Un seme non diventa albero immediatamente dopo essere stato seminato. Esso prima germoglia, diventa una piantina, e poi, nel corso del tempo, cresce sino a diventare un albero. L’intero albero è contenuto in un minuscolo seme. Tuttavia, l’uomo vede solo il seme, non l’intero albero che vi è nascosto. Analogamente, il futuro dell’uomo è contenuto nelle azioni da lui compiute nel presente.
L’uomo desidera conoscere il proprio futuro e attende che si manifesti. Ma non vi è alcuna necessità che egli attenda, poiché il suo futuro risiede nel suo presente. È il suo presente che determina il suo futuro. Pertanto, l’uomo dovrebbe rendere il proprio presente sacro, sublime e significativo.
— Discorso Divino del 22 Aprile 1993
Se piantate il seme di un albero di neem, potete forse attendervi un frutto di mango? Come è il seme, così è il frutto.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 21 Settembre 2025
Gli aspiranti e i devoti devono ignorare e dimenticare tutte le mille difficoltà che hanno attraversato in passato e dedicarsi esclusivamente nei pensieri del Signore. Immergetevi nei pensieri del Signore e traete gioia da essi. La devozione non ha altra ricompensa. Essa è la causa, ed è anche l’effetto; non sono due cose distinte. La devozione è essa stessa la realizzazione.
— Sri Sathya Sai Baba, Prashanthi Vahini
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Pensiero del Giorno del 21 Settembre 2025
Il Signore pervade ogni cosa nel cosmo con i Suoi innumerevoli piedi, mani, occhi, volti e orecchie. Tuttavia, l’uomo, non riconoscendo questo stato di fatto, immagina di essere l’autore delle azioni e si abbandona a ogni sorta di speculazione, pensando che nessuno ne sia a conoscenza. Il Signore vede tutto. Nessuno può nasconderGli nulla. Bahir antah ca bhutanam – Egli dimora dentro e fuori ogni essere vivente. Pertanto, nulla può essergli celato.
Dio dimora in tutti gli esseri in una sola e identica forma. Anche se gli esseri viventi possano differire l’uno dall’altro, Dio è Uno e indivisibile. Il sole splende sull’acqua del lago, in un pozzo, in un recipiente, in un fiume o sull’oceano. Sebbene il sole sia uno solo, esso si riflette in modi differenti. I contenitori o i corpi sono vari, ma Dio è uno e lo stesso in tutti gli esseri.
Dio viene descritto come Antike ca tat, Colui che è vicino. Non vi è nulla al mondo che risulti più vicino a voi del Divino. Dio è molto più vicino a voi di quanto lo sia vostra madre e più caro a voi di quanto lo sia vostro padre. Non potete permettervi di dimenticare un tale Dio. Conservate questo buon consiglio nella mente.
— Discorso Divino del 14 Gennaio 1991
Voi siete tanto distanti dal Signore quanto pensate di esserlo, tanto vicini a Lui quanto sentite di esserlo.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 20 Settembre 2025
Le Upanishad vi esortano a marciare verso la meta finale. Si rivolgono a voi come Figli dell’Immortalità. Cercate di meritare tale onore, di raggiungere tale altezza. Imparate a usare tutte le vostre capacità, tutta la vostra intelligenza, tutto il vostro tempo per conseguire quella vittoria. Voi siete Dei in forma umana, poiché solo gli Dei possono essere immortali. Voi siete incarnazioni del Divino Atma.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979
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Pensiero del Giorno del 20 Settembre 2025
L’uomo si deve considerare come un arto della società e contribuire al benessere della società, proprio come gli organi del suo corpo sono utilizzati per il suo benessere. Ancora, la società è un arto di Prakriti (Natura), che a sua volta è un arto del Paramatma (Signore Supremo). Vi è quindi una stretta relazione tra l’uomo e Dio.
La Natura è più avanzata dell’uomo, il quale, per proteggerla, deve utilizzarla entro certi limiti. Quando l’uomo interviene sulla Natura in modo sconsiderato, essa reagisce negativamente, e insorgono problemi. Per proteggere la Natura, l’uomo deve praticare il controllo dei desideri. Non dovrebbe innescare l’aspetto negativo della Natura. A tale proposito, gli scienziati non si preoccupano degli effetti dannosi che le loro invenzioni possono arrecare alla società. Non si curano del benessere dell’umanità e continuano ad usare l’intelligenza per produrre armi di distruzione.
Occorre prestare attenzione nel fornire comodità, poiché le comodità eccessive possono corrompere la mente dell’uomo e causare miseria anziché felicità. Na Shreyo Niyamam Vina – Nulla di buono può essere conseguito senza certe restrizioni. A causa del progresso della tecnologia e della disponibilità di eccessive comodità, la vita è divenuta meccanica, e la spiritualità è declinata.
— Discorso Divino del 21 Gennaio 1993
Il servizio sociale dovrebbe essere considerato come un’espressione di gratitudine nei confronti della società per quello che essa ha fatto per noi.
Con Amore,
Baba -
Il dovere di denunciare i crimini all’umanità
Gli Insegnamenti Spirituali si dividono in due principali “categorie“: quelli per la vita quotidiana – che forniscono norme e precetti per vivere in salute ed in armonia con sé stessi, gli altri e la natura – e quelli a carattere filosofico-trascendentale, destinati a coloro che desiderano ardentemente procedere dal particolare all’Universale, per poi fondersi in Dio.
Esattamente come non si può accedere ad una classe superiore senza le necessarie competenze richieste per l’avanzamento, allo stesso modo non è possibile accedere alla seconda “categoria” senza uniformarsi prima, capire e comprendere poi, i dettami della prima “categoria“: l’ABC propedeutico. Verrebbero meno le basi per cogliere l’essenza degli Insegnamenti.
Uniformarsi ai dettami significa praticarli volontariamente al meglio delle proprie capacità, senza adeguarli. Capirli, denota l’intuizione che tali dettami non sono fini a sé stessi o ad aspetti mondani. Sono propedeutici a qualcosa di assai più elevato, a qualcosa che si può e si deve far proprio.
Comprendere è a metà strada fra capire e fare proprio. La fretta di passare dal capire al comprendere non aiuta minimamente. Capire è una fase cruciale. Spiana la strada al comprendere soltanto in presenza di un’effettiva stabilità nelle qualità indicate dalle norme e precetti.
Caliamoci nell’attualità, dato che la spiritualità va praticata nel qui e ora, ovvero, non con la mente rivolta al passato, al futuro o persa nell’emotività,
Diversi devoti di Bhagawan affermano che “Tutto è volontà Sua“, il che equivale al detto “Non si muove foglia che Dio non voglia“. Affermano inoltre che “tutti siamo Uno” e che “tutti sono una manifestazione di Dio“, poiché lo stesso Dio risiede in tutti. Possedendo tutti la scintilla Divina, sono tutti fondamentalmente divini. Poi, parlando di Netanyahu e delle sue azioni contro i Palestinesi inveiscono, contraddicendo tutto quanto precedentemente dichiarato. Anche chi si dichiara Cristiano si trova nella stessa barca, dato che lo stesso Insegnamento di Sri Sathya Sai Baba lo diede pure Gesù: “Qualunque cosa fate anche all’ultimo dei Miei fratelli è come se la faceste a Me!“
Pertanto, criticare, insultare od offendere Netanyahu, Zelensky, o loro affini, equivale a criticare, insultare e offendere Dio stesso. Tuttavia, va osservato che per essere rispettosi dei dettami basilari non è assolutamente necessario concordare con le idee, le azioni, le politiche e la condotta di tali personaggi.
Se da un lato le norme e i precetti invitano a non parlare male di nessuno, mai e in nessuna circostanza, soprattutto in loro assenza, dall’altro esortano esplicitamente a non frequentare cattive compagnie, né supportarle con il silenzio, l’omertà, l’indifferenza.
Pertanto, il devoto, in modo pacato, ha il dovere di denunciare pubblicamente, senza farsi influenzare dall’ira o da altri nefasti sentimenti, i crimini che sta subendo Gaza; ma ha pure l’obbligo di denunciare il proprio Governo, che in tali crimini coopera. La denuncia mai deve offendere la Divinità presente in tali personaggi, che è la stessa presente in tutti.
Tali denunce mai devono alimentare odio o rancori verso qualsiasi popolo. Il ripristino dell’unità deve essere prioritario.. Mai si dovranno vedere nemici, bensì fratelli che, mediante il nostro contributo potrebbero ravvedersi. Noi non sappiamo se quello che accade oggi è un karma che in un passato abbiamo contribuito a formarsi. Certo è che oggi nel scontarlo dovremmo avere l’accortezza di non alimentarne altro.
In questo modo mettiamo in pratica i dettami richiesti dal cammino spirituale, il distacco emotivo in primis, affermando inoltre che tutte le situazioni concorrono al nostro e altrui progresso spirituale.
Praticando, il capire trasla nel comprendere, riducendo la distanza dall’essere l’oggetto dell’Insegnamento stesso: il Dharma.
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Daily Sadhana del 19 Settembre 2025
Le Upanishad dichiarano che la vita umana è estremamente preziosa. Non è facile comprendere la qualità divina immanente nell’uomo. Tutte le forme e tutti i poteri risiedono nell’uomo. L’uomo pensa che l’oro e il diamante siano i beni più preziosi, ma in realtà è l’uomo stesso ad attribuire loro valore. “Gli uomini sono più preziosi di tutte le ricchezze del mondo“. Pertanto, non sprecate una così preziosa vita umana.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 19 Settembre 2025
Un albero che ha radici profonde nel terreno non può essere distrutto se i suoi rami o le sue foglie vengono tagliati. Solo quando sradicate l’albero, esso verrà distrutto. Allo stesso modo, quando qualità malvagie come l’odio e l’invidia hanno conficcato radici profonde nell’albero della vita, queste non possono essere eliminate colpendo alcuni rami. Sopprimendo i cattivi pensieri di tanto in tanto, questi mali non possono essere estirpati.
Poiché la mente è costituita da questi pensieri, solo quando si compie lo sforzo di sradicare completamente la mente si può ottenere la vera pace. Finché esiste l’oceano, esisteranno anche le onde. Quando l’oceano cessa di esistere, anche le onde svaniscono. Allo stesso modo, nell’oceano della mente continuano ad apparire le onde dei sankalpa (pensieri). Ogni sankalpa deve essere rimosso. Ogni cattivo pensiero deve essere sradicato nel momento stesso in cui sorge nella mente.
La guerra contro i cattivi pensieri è come la guerra contro orde nemiche che cercano di entrare nella fortezza attraverso un tunnel sotterraneo. Ogni nemico che esce dal tunnel deve essere abbattuto. Così pure, ogni cattivo pensiero che tenta di entrare nel cuore deve essere abbattuto immediatamente.
— Discorso Divino del 31 Luglio 1986
La mente soltanto è il volante. Controllandola efficacemente, possiamo raggiungere il nostro obiettivo.
Con Amore,
Baba -
No falsità nei propri confronti
Spiritualità è aprire gli occhi dinanzi alla situazione contingente del qui ed ora, non per giustificarla o schizzare per la tangente, armandosi o deprimendosi, bensì per comprendere che tutti ne siamo corresponsabili.
Essere spirituali significa non lasciarsi traviare dagli eventi, ma, prendendo coscienza di tale corresponsabilità, intervenire senza dare o addossarsi colpe. Agire in coerenza con gli Insegnamenti, quelli che le Grandi Anime hanno dimostrato essere talmente efficaci che si preferì non insegnarli sui banchi di scuola.
Nel ‘900, l’impero più potente al mondo perse il subcontinente indiano grazie ad un uomo apparentemente insignificante, la cui arma più potente era la Non-Violenza, ispirata e sostenuta da una fede totale negli Insegnamenti della Bhagavad Gita, verso i quali assunse l’impegno incrollabile di metterli in pratica. Quell’uomo passò alla Storia come il Mahatma Gandhi.
Il solo supporre che noi non potremmo essere altrettanto capaci di emularlo è una grave falsità nei nostri confronti.
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Daily Sadhana del 18 Settembre 2025
Quando l’uomo si rende conto che il cobra è un serpente velenoso e che il leopardo è una bestia feroce, li evita con costante vigilanza. Allo stesso modo, quando ci rendiamo conto della transitorietà e della banalità dei trionfi e dei beni materiali, possiamo facilmente distaccarci da essi e concentrarci sulla ricchezza interiore e sulla visione interiore.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979
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PdG del 18 Settembre 2025
In questi giorni, si può notare che, invece di santificare il tempo, le persone lo profanano maggiormente. Attraverso un eccessivo parlare, sprechiamo il tempo. Quando accendete la radio e ascoltate programmi come notiziari o musica per mezz’ora, consumiamo alcune quantità di elettricità.
Il corpo è come un ricevitore radio. Il nostro parlare e cantare sono come melodie trasmesse dalla radio, e tutto questo consuma energia. È accettabile utilizzare la propria energia per cose buone. Però, indulgendo in pensieri, parole e azioni malvagie, sprechiamo la nostra energia e, di conseguenza, affrontiamo anche gravi conseguenze. Sebbene possediamo bontà latente dentro di noi, non la utilizziamo. La ragione è che qualità come la verità e l’amore sono in declino.
Praticando gli ideali di Sathya e Dharma (Verità e Rettitudine), potete santificare la vostra vita ed evitare lo spreco della preziosa energia di cui siete dotati. Invece di predicare tali ideali, dovreste metterli in pratica. La propagazione è ‘quantità‘, mentre la pratica è ‘qualità‘.
— Discorso Divino del 18 Luglio 1997
Utilizzando il vostro tempo in attività spirituali, potete godere della ricchezza spirituale.
Con Amore,
BabaIn merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione
1. In che misura il tempo quotidiano viene santificato, anziché dissipato in attività prive di valore spirituale che sottraggono energia fisica e mentale? In altre parole, quanto del tempo quotidiano è consapevolmente dedicato al rafforzamento delle qualità interiori come verità, amore e rettitudine, invece che impiegato in parole, pensieri o azioni superflui?
2. Quale attenzione viene riservata all’uso delle proprie energie interiori, distinguendo tra le azioni, le parole e i pensieri che la nobilitano, rispetto a quella che, invece, la sprecano conducendo a conseguenze dannose? In altri termini, come può essere ridotto l’eccesso di parola, di ascolto passivo e di stimoli esterni – quali conversazioni inutili, notiziari, musica distratta o intrattenimento vario – al fine favorire un ascolto più profondo del principio interiore di verità e rettitudine?
3. Quanto spesso la bontà latente in ciascuno rimane inattiva per mancanza di verità e amore vissuti concretamente? Ossia, quali pratiche concrete permettono di trasformare gli ideali di Sathya e Dharma da semplici concetti ad azioni costanti e consapevoli?
4. In quale misura gli ideali di Sathya e Dharma trovano reale applicazione nelle scelte quotidiane, invece di rimanere semplici enunciazioni teoriche o oggetto di predicazione? Vale a dire, perché la pratica personale dei valori spirituali è considerata più significativa della loro semplice diffusione verbale, e in che modo questa pratica si riflette nella vita quotidiana?
5. Quale parte del tempo personale è realmente dedicata a coltivare la ricchezza spirituale rispetto agli impegni materiali ed effimeri? In sostanza, in che modo l’utilizzo del tempo per i perseguimenti e le attività spirituali contribuisce al raggiungimento di una ricchezza interiore duratura, e quanto tale obiettivo è prioritario rispetto alle occupazioni mondane?
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Daily Sadhana del 17 Settembre 2025
La mente è come un ventilatore. Solo quando rivolgete il ventilatore verso di voi potete godere della brezza. Allo stesso modo, solo quando rivolgete la mente verso Dio potete sperimentare la brezza della beatitudine. Ma se rivolgete la mente verso il mondo e dite di non riuscire a sperimentare la beatitudine, la colpa è solo vostra. Dovete rivolgere la mente verso Dio, non verso il corpo.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998
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Pensiero del Giorno del 17 Settembre 2025
Ricordate che nulla in questo mondo è potente quanto il Nome del Signore per proteggerlo. Non sono le armi e le bombe che salveranno il mondo. Solo la Grazia di Dio lo proteggerà.
È dovere primario dell’uomo pregare per ottenere la Grazia di Dio. La preghiera è di suprema importanza. Insieme alla melodia e al ritmo, dovete infondere sentimento nel vostro canto per fare del bhajan un’offerta sacra al Divino. Un ragam (melodia) senza bhavam (sentimento) è un rogam (malattia). Rinunciando all’orgoglio e allo spirito di ostentazione, cantate i bhajan con umiltà e devozione. Questo è il modo corretto di cantare i bhajan.
Tyagaraja, in uno dei suoi canti, esortò la mente a recitare il nome di Rama con piena consapevolezza del potere del Nome. Anche nella vita quotidiana è necessaria la consapevolezza ad ogni passo e in ogni preghiera. Quando tutti i partecipanti ad un bhajan cantano all’unisono, immaginate le vibrazioni sacre che vengono prodotte e le energie divine che vengono liberate! Quando queste vibrazioni colmano il mondo, quali cambiamenti non possono produrre!
— Discorso Divino del 13 Febbraio 1991
Quando si canta da soli, il cuore si fonde con la canzone. Ma quando molti cantano insieme, il canto acquisisce un potere Divino.
Con Amore,
Baba -
Cosa nascono dalle intenzioni?
Dalle interazioni possono nascere sia le dispute che le buone collaborazioni.
È fondamentale l’intento con cui ognuno le utilizza.Se le alimentiamo con il meglio di noi, con la fiducia in noi stessi e nel prossimo, prospererà sia la pace che l’armonia, diversamente alimenteremo risentimenti e conflitti.
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Daily Sadhana del 16 Settembre 2025
La luce della saggezza può risplendere luminosa e lontana solo quando l’Amore è puro, incondizionato e saldo. Colui che ama per una ricompensa, o per essere amato a sua volta, è un lavoratore, con lo sguardo fisso sulla paga. In realtà, state amando solo voi stessi; poiché vi è solo Tu in ognuno. Sohum, Lui sono io.
— Sri Sathya Sai Baba, 24 Agosto 1971
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Pensiero del Giorno del 16 Settembre 2025
Laddove vi è cura e desiderio di apprendere con attenzione, la saggezza apparirà. Solo quando saremo in grado di assorbire nel nostro cuore il fuoco della saggezza, sarà possibile bruciare rapidamente i nostri desideri fuorvianti. Il fuoco cerca sempre di elevarsi più in alto. Anche se lo si mette in una profonda fossa, cercherà comunque di salire. L’acqua, al contrario, di scorre verso il basso, anche se viene versata da un livello più elevato. L’acqua non può salire da sola.
I nostri desideri sensoriali relativi al mondo materiale sono come l’acqua. I nostri pensieri rivolti al Signore, invece, sono come il fuoco. Una volta che comprendiamo e apprezziamo quello che è vero e quello che è permanente, allora queste cose transitorie non ci arrecheranno più alcun disturbo. Se volete affermare una verità, questo è possibile solamente seguendo e praticando altre correlate verità.
Proprio come dobbiamo usare una spina per rimuoverne un’altra e un diamante per tagliarne un altro, allo stesso modo, se volete rimuovere l’effetto delle cattive azioni, potete farlo solo attraverso buone azioni. Un’azione buona è necessaria per rimuovere una cattiva.
— Discorso Divino del 13 Giugno 1974
Poiché il corpo è uno strumento, potete rendere felice Dio attraverso questo strumento e, nel processo, godere voi stessi della felicità.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 15 Settembre 2025
Dovete sviluppare la fede che Dio è vostra madre, vostro padre e ogni altra cosa, e che solo Egli è il vostro sostegno e rifugio. Dopotutto, chi vi ha dato vostra madre? Non è forse Dio? Tutto in questo mondo è soltanto per Grazia di Dio. Se dimenticate Dio e vi concentrate su altri pensieri, perderete tutto.. Se contemplate costantemente Dio, tutti i pensieri mondani vi abbandoneranno. Pertanto, coltivate pensieri divini con Amore. Cantate il dolce Nome di Rama con il cuore colmo d’Amore (Prema muditha manase kaho Rama Rama Ram). L’Amore è Dio; Dio è Amore.
— Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 2006
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Pensiero del Giorno del 15 Settembre 2025
L’uomo raggiunge la pace e la beatitudine mediante la Grazia di Atma-Rama (l’Atma interiore chiamata Rama). Il tema centrale del Ramayana è che ognuno dovrebbe distaccarsi dall’attaccamento al corpo e far emergere la propria divinità interiore. Sinché la passione materialistica permane nel cuore, non è possibile conseguire il Paramartham (conoscenza suprema).
Sita seguì Rama nella foresta con intenso amore e devozione verso di Lui. Ottenne la Sua divina compagnia. Tuttavia, quando fu sopraffatta dal kama (passione) per il cervo dorato, perse Rama. Ci avviciniamo a Rama quando rinunciamo ai desideri. Questa è la morale che apprendiamo dal Ramayana. Il detto “La passione è malattia, la rinuncia è Yoga” è applicabile a tutti e a tutte le nazioni.
Santificate i vostri cuori con pensieri di Rama. Rendetevi conto che il Principio di Rama è la vostra stessa Realtà, affinché la vostra vita sia compiuta.
— Discorso Divino del 07 Luglio 1977
I Sadhaka che desiderano diventare saggi, che cercano la liberazione e la realizzazione, devono liberarsi del desiderio.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 14 Settembre 2025
Ritiratevi dall’esteriore verso l’interiore e imparate a visualizzare il motivatore, l’Atma; questa è la lezione che i veggenti e le Scritture insegnano. Per dedicarsi agli esercizi purificatori, per perseguire l’indagine sulla realtà di Dio, della Natura e dell’Uomo, e sperimentare l’estatico diletto di tale scoperta, il corpo è assolutamente necessario. Esso deve essere mantenuto sano, vigile e libero dalla passione e dall’ozio.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979
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Pensiero del Giorno del 14 Settembre 2025
Nel mondo esistono due categorie di Ananda (Beatitudine): Sadhana-Janya Ananda (beatitudine acquisita) e Swatah-Siddha Ananda (beatitudine auto-generata). La beatitudine acquisita è associata agli oggetti dei sensi. Sorge e svanisce di volta in volta. Non perdura. Per esempio, quando la fame è placata, vi è felicità per un momento, cessa dopo un certo tempo. Questo vale per tutti gli oggetti del mondo. Questo tipo di gioia è stato descritto come felicità acquisita o derivata. Poiché è ottenuta e perduta mediante lo sforzo umano, non è vera beatitudine.
L’uomo, tuttavia, cerca l’Ananda duratura. Egli è, in realtà, colmo di Ananda ed è l’incarnazione dell’Ananda. L’Ananda costituisce la sua stessa natura ed essenza. Perché allora non la sperimenta? Questo è dovuto al fatto che, ignaro della propria vera natura, egli è ossessionato dal mondo esterno e non riesce a sperimentare la beatitudine interiore. Egli immagina che la fonte della gioia risieda nel mondo fenomenico. Ma, come nel caso del burro che è presente in ogni goccia di latte e che può essere visto solo dopo che il latte è stato cagliato e il latticello è stato sottoposto a zangolatura, questa beatitudine interiore può essere sperimentata solo dopo aver compiuto il giusto sforzo.
La mente è colma di diversi tipi di gioia. È solo quando si compie l’appropriata indagine e si accerta la propria vera natura, che il Divino Sat-Chit-Ananda, insito in ognuno, si manifesterà.
— Discorso Divino del 12 Febbraio 1989
L’uomo non è della natura del corpo che occupa. Egli è l’Atma. La felicità è la natura dell’Atma.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 13 Settembre 2025
Dio è il vostro unico rifugio, ovunque voi siate. In una foresta, in cielo, in una città o in un villaggio, sulla cima di una montagna o nel mezzo di un mare profondo.
(Poema in telugu)Dio è sempre con voi, sopra di voi, dietro di voi. Egli vi proteggerà sempre. Sviluppate questa fede incrollabile nel vostro cuore. La Grazia di Dio non è transitoria. Sarà sempre con voi.
— Sri Sathya Sai Baba, 29 Agosto 2009
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Pensiero del Giorno del 13 Settembre 2025
Se soltanto poteste ascoltare le buone parole degli anziani e seguire il retto sentiero in esse contenuto, vi sarebbero tutte le possibilità che voi diventiate saggi. Pertanto, dovete fare uno sforzo per santificare tutte le membra del vostro corpo e impiegarle per intraprendere il giusto tipo di opera.
Semplicemente perché Dio vi ha dato le mani, se le usate per compiere azioni sbagliate, anche le mani si seccheranno e diventeranno come legno secco e inutilizzabili. È in questo contesto che Prahlada disse che, se non potete usare le mani per pregare Dio, esse sono inutili. Se non potete usare la bocca per cantare le lodi del Signore, allora anche la vostra bocca sarà inutile. Se siete nati in modo tale da non usare né le mani, né la bocca per lodare il Signore, la vostra stessa nascita è un peso per i vostri genitori. Nessuno scopo utile sarà raggiunto dalla vostra nascita come esseri umani.
Divyatma Swarupa!
Per un momento, riflettete sulla buona fortuna della vostra nascita come esseri umani. I giovani d’oggi dovrebbero ricordare la sacralità dell’essere umano e anche tenere presente anche la prosperità che possono apportare alla società di cui fanno parte. Dovrebbero pensare al benessere del Paese.— Summer Showers, 13 Giugno 1974
Si deve prendere una ferma risoluzione di usare tutti gli organi del corpo per sacri propositi.
Con Amore,
Baba -
Yogananda: Dio si è incarnato e vive nel Sud dell’India
Sri Paramahansa Yogananda, in ambiente spirituale, non è certo un personaggio che necessita di presentazioni. Tuttavia è bene ricordare le date del suo soggiorno sulla terra per meglio collocare l’episodio che riportiamo.
Il noto monaco indù nasce il 05 Gennaio 1893, a Gorakhpur, India. Nel 1920, in qualità di delegato indiano al “Congresso dei Religiosi Liberali“, si trasferisce prima a Boston, poi a Los Angeles in cui vi resterà sino al trapasso, avvenuto il 07 Marzo 1952.
La sua missione fu quella di diffondere nel mondo la sacra scienza del Krya Yoga, una particolare forma di yoga reintrodotta in India da Lahiri Mahasaya e che lo stesso Yogananda aveva appreso sia dal suo maestro Swami Sri Yukteswar, allievo di Lahiri Mahasaya, sia dal leggendario santo himalayano Mahavatar Babaji, uno yogi ritenuto immortale e dall’aspetto di un eterno ventisettenne.
Ancora oggi, molti aderenti agli insegnamenti di Sri Paramahansa Yogananda (e non solo) faticano a riconoscere in Sri Sathya Sai Baba l’Incarnazione di Dio stesso. Così facendo dimenticano l’episodio avvenuto poco prima del trapasso della loro guida spirituale. Lo riportiamo al solo scopo di ribadire l’importanza dell’unità delle fedi.
Unità delle fedi, al lato pratico, si traduce semplicemente nel riconoscere che la grandezza di un Maestro non intacca quella di un altro Maestro. Questo perché tutti i veri Maestri sono Uno. Il confronto fra Essi, che appassiona taluni, è dettato dall’ego, nutrito con ignoranza di prim’ordine.
Coloro che sono impegnati in un cammino spirituale dovrebbero essere estranei a tale disdicevole atteggiamento, poiché si auspica abbiano compreso che tutti i Maestri dicono ed affermano le stesse cose, sebbene in modo diverso. Inoltre, pur seguendo il proprio Guru, alcuni Insegnamenti si possono apprendere, approfondire, o chiarire anche grazie ad altri Guru, ovvero, dalle altre sfaccettature dello stesso Essere, Dio – la Meta di tutti gli sforzi nei differenti percorsi spirituale.
Ogni Guru viene per elevare un particolare gruppo di allievi e devoti, e mai costoro Lo sentiranno criticare o disapprovare l’opera di altri veri Maestri Realizzati o dei loro fedeli. Questa loro lezione pratica dovrebbe essere oggetto di riflessione da parte di tutti, indipendentemente dal Maestro seguito.
Questo stesso insegnamento ce l’ho offrì anche Sri Paramahansa Yogananda, anche poco prima che abbandonasse il suo corpo fisico.
Dispiaciuta per l’imminente dipartita del suo Maestro, una delle più strette devote americane gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, so che stai per abbandonare il tuo corpo fisico. Devi portarmi con te! Tu sei il mio Dio!“
“Sciocchezze!“, rispose Yogananda ed aggiunse: “Dio è Dio; io sono il tuo Guru“.
La devota replicò: “Maestro, se te ne vai senza di me, mi suiciderò!“
“Basta con queste stupidaggini!“, la riprese Yogananda, “Dio Stesso è ora incarnato sulla Terra, nel Sud dell’India. Il Suo nome è Sai Baba. Quando io me ne andrò, tu andrai a vivere da Lui“.
In seguito quella devota trascorse il resto della propria vita nell’ashram di Sri Sathya Sai Baba.
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Daily Sadhana del 12 Settembre 2025
Distaccatevi dal desiderio di fama e di agio – vale a dire, sviluppate il distacco e sarete liberi! Solo il distacco può salvarvi dalle difficoltà che nascono dalle cose stesse e rivelarvi la Verità Suprema.
— Sri Sathya Sai Baba, 21 Novembre 1968
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Pensiero del Giorno del 12 Settembre 2025
Una volta, un gruppo composto da dieci sciocchi attraversò un fiume. Dopo averlo attraversato, uno di loro volle verificare se tutti e dieci fossero giunti su quest’altra riva incolumi. Contò tutti gli altri, dimenticando sé stesso, e cominciò a piangere, informando gli altri che un membro del gruppo risultava disperso nel fiume. A turno, anche gli altri sciocchi commisero lo stesso errore, ripetendo il conteggio nella stessa modalità. Di conseguenza, tutti cominciarono a lamentarsi e a fare grande baccano.
Nel frattempo, un passante intelligente, accortosi della loro misera condizione, si avvicinò e chiese loro la ragione di quel pietoso lamento. Quando lo informarono che uno dei dieci membri del gruppo era stato trascinato via dal fiume durante l’attraversamento, il passante comprese la loro ignoranza e chiese loro di mettersi in fila. Quindi, li contò ad alta voce, uno per uno, convincendoli così che erano tutti e dieci presenti, e che la loro errata conclusione riguardo alla perdita di un compagno era dovuta al fatto che ciascuno aveva dimenticato di sé stesso durante il conteggio.
Chi ha dimenticato sé stesso non può riconoscere la propria verità vera e propria. Dal momento che voi siete l’Atma, come potete riconoscerla pregando qualche altro essere o compiendo qualche altra sadhana?
— Summer Showers, 29 Maggio 1990
Quando conoscete voi stessi come voi stessi, siete liberati: questa è Moksha.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 11 Settembre 2025
Ogni singolo istante deve essere trascorso nella contemplazione di Dio. Voi potreste pensare: “Se ogni istante è trascorso nella contemplazione di Dio, allora come è possibile svolgere il nostro lavoro?” Non fate distinzione tra il vostro lavoro e il lavoro di Dio. Il vostro lavoro è l’opera di Dio, poiché Dio e voi siete uno.
— Sri Sathya Sai Baba, 01 Settembre 2000
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Pensiero del Giorno del 11 Settembre 2025
Che si tratti di un re, un contadino, un milionario o un povero, tutti devono affrontare cinque tipi di klesha (sofferenze). Il primo di questi è l’Avidya Klesha, ovvero, la sofferenza dell’ignoranza. A causa dell’attaccamento al corpo (Dehabhimana), della perdita di fiducia in sé stessi, del considerare il corpo reale ed eterno, l’uomo si sottopone a molti affanni per nutrirlo. E poiché l’istruzione impartita oggi è finalizzata unicamente al mantenimento fisico, essa non è altro che un’altra forma di avidya (ignoranza). Una tale istruzione non può essere chiamata Atma-vidya.
Per sostenere il corpo, l’uomo aspira a molte cose. Se non riesce ad ottenerle, si scoraggia, e questo lo porta a depressione e sofferenza. L’uomo soffre a causa delle eccessivi legami e attaccamenti. Questo è il motivo per cui vi ho messo in guardia, esortandovi a ridurre il più possibile l’attaccamento al corpo. Questo corpo è responsabile sia della sofferenza che della felicità.
La coscienza del corpo (Dehabhimana) è necessaria, però prima sviluppate la Coscienza dell’Atma (Atmabhimana), dopo di che potrete sperimentare la coscienza del corpo, e questo non sarà sbagliato. L’uomo è soggetto alla sofferenza perché dimentica completamente l’Atmabhimana e fa del solo Dehabhimana il proprio obiettivo.
— Discorso Divino del 04 Ottobre 2000
Esaminate la realtà del corpo e liberatevi da questa falsa identificazione; questo è il segno distintivo della jnana (saggezza).
Con Amore,/
BabaIn merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione
- In che misura l’attaccamento al corpo influenza le scelte quotidiane, le aspirazioni e le preoccupazioni principali nella vita? Vale a dire, quanto incide il primo klesha nell’attenzione alla realizzazione del Sé?
- Come può l’educazione, spesso limitata al benessere fisico, essere trasformata in uno strumento di conoscenza spirituale anziché di ulteriore ignoranza? In altre parole, l’educazione ricevuta e perseguita finora ha favorito lo sviluppo della consapevolezza dell’Atma, o ha rafforzato solo la coscienza del corpo?
- Quali forme di sofferenza derivano dagli eccessivi legami affettivi, sociali o materiali, e in che modo possono essere ridotti senza rinunciare al dovere? In altri termini, le frustrazioni e le sofferenze sperimentate derivano forse da desideri non realizzati legati al corpo e alle sue esigenze, piuttosto che da una reale necessità dell’Anima?
- Che spazio occupa nella vita quotidiana la coscienza dell’Atma, e quanto spesso essa viene oscurata dalla preoccupazione per il corpo e le sue esigenze? Ovvero, quanto tempo ed energia vengono dedicati al sostegno del corpo rispetto a quelli riservati alla coltivazione della saggezza interiore e della coscienza spirituale?
- È possibile mantenere un rapporto equilibrato con il corpo e quelle che definiamo “sue esigenze”, senza farne l’oggetto di identità? Ossia, andando più nel concreto, come passo verso la vera jnana, è stata mai intrapresa una seria indagine sulla natura effimera del corpo e sull’identificazione erronea che si fa con esso?
- In che misura l’attaccamento al corpo influenza le scelte quotidiane, le aspirazioni e le preoccupazioni principali nella vita? Vale a dire, quanto incide il primo klesha nell’attenzione alla realizzazione del Sé?
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Daily Sadhana del 10 Settembre 2025
Ieri è passato; oggi è la nuova possibilità, la nuova opportunità è ora; sul domani non potete essere certi. Infatti, ogni minuto va accolto come unico e prezioso, inestimabile. Non rimpiangete quei momenti di tempo sprecato; cogliete l’attimo che è giunto a portata di mano.
— Sri Sathya Sai Baba, 5 Febbraio 1963
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Pensiero del Giorno del 10 Settembre 2025
Prima viene la fase dello studente, e per seconda è la fase in cui egli lavora come funzionario. La terza fase è quando egli si è ritirato da ogni lavoro. Qui si deve riconoscere che un funzionario in pensione non va a lavorare in alcuna istituzione, rimane a casa e si dedica ad attività che lo interessano. Se un giovane ragazzo in casa, guardandolo, dicesse che anche lui non andrà al college perché l’anziano non ci va, questo non sarebbe corretto. Questo funzionario in pensione potrebbe aver frequentato l’università, fatto tutto il necessario per imparare in quell’istituto, dopodiché frequentare il suo ufficio e svolto le mansioni a lui assegnate, per poi andare in pensione.
Senza essere stato prima uno studente e poi adempiuto il proprio dovere come funzionario, non si può diventare un funzionario meritevole di pensione e riposo. Allo stesso modo, prima si deve apprendere l’educazione relativa all’Atma; in seguito, dedicarsi al lavoro che vi è stato prescritto e poi riposare e godere della beatitudine che è data dalla conoscenza dell’Atma.
Senza lavorare non è possibile per noi comprendere l’aspetto del Dharma. Senza conoscere il pieno significato del Dharma, o della retta condotta, nessuno può raggiungere Brahman.
— Summer Showers, 13 Giugno 1974
Solo quando si riesce a sviluppare una mente equanime verso ogni cosa nella propria vita, si può comprendere l’aspetto di Brahman.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 09 Settembre 2025
A partire da oggi, rinunciate all’egoismo (swartha), rivolgete la vostra mente verso il Supremo (Parartha), conducete una vita di Verità (Yadartha) e santificate le vostre esistenze. Riponete la vostra fede in Dio e portate avanti il vostro dovere al meglio delle vostre capacità. Colmatevi d’Amore e condividetelo con tutti. Se guadagnate anche solo in minima parte l’Amore di Dio, sperimenterete una gioia infinita.
— Sri Sathya Sai Baba, 15 Settembre 1988
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Il tempo non esiste, però ha tre tempi!
L’eterno presente contiene il passato e il futuro; sembra una contraddizione, ma è una contraddizione sia sostenerla che negarla.
Gli antichi greci avevano tre definizioni di tempo:
- il tempo atmosferico;
- cronos – il tempo cronologico, il coordinatore di tutto l’universo;
- kairos – il momento, l’istante in cui le cose devono accadere, quello in cui la sequenza si deve concretizzare.
La cronologia degli eventi – la storia – insegna che le stesse azioni portano agli stessi risultati. Stessi risultati, stessi vincoli, ovvero, alternative sprecate o non sfruttate. La storia insegna che non c’è maggiore potere limitante che superi quello auto imposto.
“Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine; di un bambino è il regno“, questa la riflessione lasciata in eredità dall’oscuro pensatore Eraclito, filosofo greco vissuto circa 2500 anni fa. “Oscuro” poiché egli era conscio che i suoi scritti non potessero essere compresi dalla maggior parte degli uomini; tuttavia, era altrettanto conscio che se non si semina non si raccoglie, che il frutto di domani è il seme di oggi, che non c’è reale differenza tra chi ha seminato ieri e chi raccoglierà anche fra mille anni, poiché medesima è la vera fame dell’uomo: la conoscenza di se stesso.
Da qui si intuisce l’illusione sia del tempo, che delle suddivisioni attribuitegli. La coordinata successione temporale delle azioni, o accadimenti, è propria della Creazione. Il continuo divenire è l’apparente distinzione fra madre e figlia, tra causa ed effetto, tra il risultato che a sua volta è causa di un altro risultato. La ciclicità della similitudine di ogni distinto momento in un continuum armonico senza soluzione di continuità è il connubio di punti di vista laterali in distrazioni a quello centrale.
Ogni singola perla possiede il suo valore, il quale aumentata se raccolta in una collana.
Cronos e Kairos, collana e perle. “Possiedi il filo e tua sarà la collana“, sembra suggerire Eraclito, in perfetta sintonia con i Maestri spirituali. Ma si deve essere bambini, simbolicamente possedere la loro innocenza, la loro semplicità, la loro purezza.Possedere in termini spirituali significa fare proprio, interiorizzare, non essere il posseduto. Non ha parente con il possedere del mondo oggettivo, quell’intreccio che nell’intimo non si districa fra possessore, possedere e posseduto. “Dio non è immerso nell’illusione esteriore né in quella interiore, è privo di ambedue“, ci ricorda Swami in questo PdG. Il filo non è inficiato dal valore conferito alle perle che unisce, metaforicamente la successione degli eventi. Esso è al di là e ogni attribuzione di valore – per quanto generosa – è un deprezzamento.
Cronos e Kairos, il percorso e i suoi passi. Il sommo valore che il filo unisce, relaziona e trascende. Tra la partenza e l’arrivo è il viaggio quello che – nell’immersione della sua sequenza di passi, di vedute, di progressivi cambiamenti esteriori ed interiori – insegna a trascendere ruoli e situazioni inconsistenti per essere.
Cronos, Kairos e il filo – gioco, pedine e il regno è del bambino.
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Pensiero del Giorno del 09 Settembre 2025
Acquisite l’Amore che attrae tutto verso l’Uno. Attraverso di esso, potete deporre le paure e le ansie, l’avidità e l’invidia, l’odio e l’arroganza che oggi stanno infettando i popoli del mondo, e stabilire un’era di pace e gioia. Che tutti i mondi siano felici – questa è la preghiera che sgorga in modo naturale da ogni cuore umano. Questo è l’obiettivo al quale conduce il Sanatana Dharma. Ognuno deve cantare di questo obiettivo, vivere nella melodia di quel canto, e fondersi, attraverso tale melodia, nel Paramatma (il Supremo Sé Divino).
Non cercate di trovare differenze tra una persona e l’altra. Cercate piuttosto modi e mezzi per rafforzare i legami di fratellanza mediante l’Amore. Le fazioni e i conflitti sorgono tra i seguaci della stessa famiglia perché non hanno imparato ad amare. Dalla stessa mente emergono molti sentimenti contrastanti, perché? Perché l’Amore non è stato coltivato e fatto crescere in essa.
Dovete seminare Amore, far crescere Amore e distruggere le erbacce della paura e dell’odio che si sono diffuse nel mondo. Rendete il mondo una dimora felice dell’Amore.
— Discorso Divino del 19 novembre 1980
Ogni religione insegna soltanto buoni principi e discipline. Quando la mente dell’uomo è salda nel bene, come può la religione essere cattiva?
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 08 Settembre 2025
La Verità è quella che permane immutabile nel tempo. Dovete vivere in accordo con questa Verità. Dovete rendervi conto che il Divino è presente in ogni cosa. Solamente quando sarete in grado di riconoscere l’onnipresenza del Divino potrete sperimentarLo.
— Sri Sathya Sai Baba, 15 Settembre 1988
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Pensiero del Giorno del 08 Settembre 2025
Quello di cui necessitiamo oggi non è un nuovo sistema educativo. Né abbiamo bisogno di un nuovo sistema sociale. Questi tipi di cambiamenti non saranno utili a risolvere i problemi che affrontiamo. Oggi abbiamo bisogno di uomini e donne puri di mente e di cuore. In una società priva di purezza mentale e di integrità di carattere, gli esseri umani nobili d’animo saranno pochi. Senza spiritualità non vi sarà né purezza, né moralità, né integrità. Dove non vi sono uomini e donne di nobile carattere, lo Stato non potrà prosperare.
Nessun Paese al mondo possiede tante razze, fedi e lingue quanto la sacra terra di Bharat. Bharat risplende come un giardino con le sue molteplici razze, credi, lingue e culture. Le diverse usanze e culture contribuiscono allo splendore multiforme della Nazione. La magnificenza di questa diversità è al di là di ogni descrizione. Bharat è la dimora di persone che hanno apprezzato l’Amore come via dello Spirito e la Verità come respiro della loro vita.
Sfortunatamente, persi nella ricerca di oggetti mondani, fisici e materiali, gli uomini hanno dimenticato la loro divinità di base in quanto esseri umani. È in questo contesto che il sistema educativo deve essere esaminato.
— Discorso Divino del 19 Luglio 1994
Acquisite quell’educazione che è benefica per la società, sviluppi relazioni fraterne tra uomo e uomo, e fa fiorire in voi l’umanità.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 07 Settembre 2025
Le persone sprecano il loro tempo poiché considerano il corpo come permanente e ignorano l’Inquilino interiore. Il tempo è il dono più prezioso di Dio, ma le persone non ne comprendono il valore. Esse sprecano tre quarti del loro tempo in occupazioni vane. Come possono tali persone redimere le loro vite? Per santificare il corpo si deve fare un uso appropriato del tempo.
— Sri Sathya Sai Baba, 01 Settembre 2000
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Il paravento, il maestro ed io
Il maestro mi mostrò il paravento che gli avevano donato.
Lo osservai attentamente. Era molto bello, decorato con le scene più significative della vita del Buddha. Stavo per esprimere il mio apprezzamento su quanto quelle immagini, così vivide, favorissero l’immedesimarsi sul Buddha e i Suoi Insegnamenti.
Ma il maestro mi anticipò, portando quel momento ad un alto livello.
Questo mi insegnò: “I pensieri sono come questo paravento. Non fermarti solo ad osservarlo, guarda cosa cela dietro. Il paravento serve a nascondere qualcosa. Il fatto di giudicarlo bello o brutto, ne è la prova: resti di qua! Questo è il metodo con cui la mente tenta di inibirti a oltrepassarla. I pensieri sono per gli uomini il paravento del proprio dolore. Finché non posi gli occhi su quello che sta dietro, resterai nella convinzione che sia dolore. Questa convinzione è sana finché stai di qua. Appena andrai di là scoprirai che l’inganno risiede di qua!“
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Pensiero del Giorno del 07 Settembre 2025
State cercando con vari mezzi di vivere e diffondere gli ideali di Sai e il Principio dell’Amore di Sai. Fino a che punto questi sforzi hanno avuto successo? Quanto bene hanno arrecato al mondo? Quanto hanno contribuito a riconoscere l’umanità nell’uomo? Accanto al processo dell’ascolto dell’esposizione degli ideali e del Messaggio, questi devono essere messi in pratica nella vita quotidiana. Solo allora potrete dichiarare di aver compreso il significato e lo scopo degli ideali di Sai. Ognuno deve diventare l’Incarnazione dell’Amore. Il Principio dell’Amore può essere promosso soltanto attraverso l’Amore.
L’assenza di Amore è alla radice dell’anarchia che oggi affligge il mondo. L’interesse personale incontrollato, l’attività mal indirizzata, le folli bizzarrie dell’ego, la vita pomposa e il sentimento di invidia hanno causato questa situazione mostruosa. Non permettete che neppure una traccia di ego, pomposità o immoralità inquini le vostre azioni. Queste tre qualità rafforzano il sentimento dell’egoismo.
La pace e la prosperità potranno sorgere nel mondo solamente quando vi muoverete nella società con Amore, un amore privo della macchia dell’egoismo.
— Discorso Divino del 19 Novembre 1980
Qualunque disciplina spirituale possiate praticare o meno, coltivate l’Amore per tutti. Offrite quell’Amore come un’offerta divina a tutti.
Con Amore,
Baba -
Daily Sadhana del 06 Settembre 2025
L’Amore è ovunque e Dio è ovunque. Pertanto, amate tutti. Più amate gli altri, più la vostra reputazione crescerà nella società. Se commettete un errore, o vi abbandonate a un’azione malvagia, gli altri cercheranno di imitarvi. Quindi, siate buoni, fate del bene e vedete il bene. Questa è la via che conduce a Dio.
— Sri Sathya Sai Baba, 29 Agosto 2009
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Pensiero del Giorno del 06 Settembre 2025
Per realizzare il Divino, l’unico metodo semplice è il canto del Nome. Vi sono, naturalmente, molti grandi che cantano incessantemente il Nome del Signore. Vi sono molti altri che recitano il Nome per giorni, mesi ed anni, senza che questo produca alcun cambiamento in loro. Per quale motivo? Tutti i loro organi di senso operano con il sentimento: “Io sono il corpo“. Coloro che pronunciano il Nome del Signore mentre sono immersi nella coscienza del corpo non possono realizzare il Divino, per quanto lunga possa essere la loro penitenza.
Le persone appartenenti a fedi e culture diverse seguono varie pratiche spirituali secondo i propri differenti retaggi. Quando si accorgono che tali pratiche non hanno prodotto i risultati sperati, per frustrazione o delusione, si volgono verso una forma diversa di culto o una fede diversa. Il cambiamento spirituale non può avvenire semplicemente cantando un Nome diverso, oppure anche adottando un credo differente. La Grazia Divina non si ottiene con un cambiamento di fede.
È la mati (mente) che deve subire una trasformazione, non il proprio matam (religione). Cambiando semplicemente gli abiti che indossate non potete acquisire qualità divine. Le virtù devono essere coltivate. Solo colui che trasforma il proprio carattere può sublimarsi.
— Discorso Divino del 21 Giugno 1989
Il corpo può essere pulito con l’acqua, ma il cuore può essere purificato solo con il canto del Nome del Signore.
Con Amore,
Baba