Raksha Bandhan
Raksha Bandhan è una festività tradizionale indiana celebrata principalmente tra fratelli e sorelle. Simboleggia protezione, affetto e legame familiare. Il nome deriva dal sanscrito: raksha (protezione) e bandhan (legame o vincolo).
Durante la cerimonia, la sorella lega al polso del fratello un filo o braccialetto decorato chiamato rakhi, pregando per la sua salute e felicità. In cambio, il fratello promette di proteggerla e spesso le offre un dono.
Questa festività si celebra ogni anno nel mese di Shravana del calendario lunare hindu, che corrisponde solitamente ad Agosto secondo il calendario Gregoriano.
Sebbene la centralità del legame è tra fratelli e sorelle biologici, oggi, come in passato, può essere estesa anche ad amici o persone considerate come fratelli e sorelle "di cuore".
Le origini mitologiche del Raksha Bandhan derivano da varie leggende che popolano la tradizione hindu, ognuna delle quali mette in luce l'idea di protezione e affetto fraterno. Fra le tante, ne citiamo tre, quelle maggiormente famose.
Krishna e Draupadi
Secondo il Mahabharata, durante una battaglia, il Signore Krishna si ferì al dito. Draupadi, moglie dei Pandava, strappò un pezzo del suo sari e lo avvolse intorno alla ferita per fermare il sangue. Krishna, commosso dal gesto, promise di proteggerla in ogni circostanza. Più tardi, quando Draupadi venne umiliata pubblicamente, Krishna la salvò miracolosamente.
Indra e Indrani.
Nel Bhavishya Purana, il Dio Indra combatteva una guerra contro i demoni. Sua moglie Indrani preparò un raksha sutra (filo protettivo) e lo legò al polso del marito, conferendoGli forza e protezione. A seguito di questo gesto, Indra vinse la battaglia.
Rani Karnavati e l'imperatore Humayun.
In questo episodio storico popolare, Rani Karnavati del Rajasthan inviò una rakhi (braccialetto cerimoniale tipico del Raksha Bandhan) all'imperatore Mughal Humayun chiedendogli protezione contro un invasore. Humayun, rispettando il vincolo, marciò per difenderla, anche se arrivò troppo tardi per salvarla.
Queste leggende rappresentative sottolineano e contemplano due fondamentali aspetti: il legame - che "vive" se c'è una sorta di "dare" e "avere", o più precisamente un reciproco "donarsi" - e la volontà di occuparsi del benessere della controparte al meglio delle proprie possibilità. Ad un livello più profondo, quella che si definisce "controparte" altro non è che l'unità nella diversità.
FONTE: t.me/s/SriSathyaSaiGuru